Intervistiamo sul tema il Dottor Nicola Marino, della Aeon Foundation.
Dottor Marino, per anni la prevenzione primaria si è concentrata principalmente sul monitoraggio di marcatori molecolari come il colesterolo totale, i trigliceridi e la glicemia. Tuttavia, recenti studi, inclusa una metanalisi, suggeriscono un approccio diverso. Potrebbe spiegarci brevemente cosa hanno scoperto questi studi?
«Gli studi recenti, tra cui la metanalisi menzionata, hanno evidenziato che i marcatori funzionali di fitness cardiorespiratoria sono in realtà predittori molto accurati di morbilità e mortalità, e quindi delle malattie croniche. In altre parole, la capacità di un individuo di svolgere attività fisica è un indicatore molto importante del suo stato di salute generale e della sua capacità di prevenire malattie croniche».
Potrebbe condividere con noi alcuni dei risultati chiave di questa metanalisi?
«Lo studio ha analizzato oltre 20,9 milioni di osservazioni provenienti da 199 studi di coorte. I risultati hanno rivelato che un livello più elevato di fitness cardiorespiratoria è associato a una riduzione significativa del rischio di mortalità per tutte le cause, fino al 53%. Inoltre, ogni aumento di attività fisica di 1 MET è correlato a una riduzione del 17% della mortalità per tutte le cause».
Descrizione | Dati |
Numero di osservazioni analizzate | Oltre 20,9 milioni |
Numero di studi di coorte inclusi | 199 |
Riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause (%)* | Fino al 53% |
Riduzione della mortalità per ogni aumento di 1 MET (%) | 17% |
*rispetto a un livello più basso di fitness cardiorespiratoria.
Questi risultati suggeriscono un cambiamento nell’approccio alla prevenzione primaria. Quali sono i principali vantaggi nell’includere i marcatori funzionali di forza e fitness cardiorespiratoria nelle valutazioni di prevenzione primaria?
«Ce ne sono diversi. Prima di tutto, l’inclusione di questi marcatori fornisce una visione più completa dello stato di salute generale di un individuo. Inoltre, aiuta a identificare coloro che potrebbero essere a rischio più elevato di sviluppare malattie croniche, anche se i loro marcatori molecolari sono nella norma. Infine, motiva le persone a uno stile di vita più sano, poiché comprendono che la loro capacità di svolgere attività fisica è un indicatore importante della loro salute».
Ecco alcuni esempi pratici per promuovere l’incremento di forza e fitness cardiorespiratoria:
- W le scale: scegliere le scale invece dell’ascensore, fare una passeggiata durante la pausa pranzo o fare giardinaggio sono tutte attività che possono aiutare ad aumentare il livello complessivo di attività fisica.
- Esercizi cardiovascolari: attività come corsa, nuoto, ciclismo, aerobica e salto con la corda sono ottimi per migliorare la resistenza cardiorespiratoria. Si consiglia di dedicare almeno 150 minuti alla settimana a esercizi cardiovascolari moderati o 75 minuti a esercizi vigorosi.
- Interval training: questo tipo di allenamento combina brevi esplosioni di attività ad alta intensità con periodi di recupero. Ad esempio, alternare sprint di corsa con camminare o correre a ritmo lento.
- Escursionismo o trekking: camminare su terreni variabili e in salita può migliorare la forza delle gambe, la resistenza cardiorespiratoria e offrire benefici per la salute mentale.
- Yoga o Pilates: queste forme di esercizio enfatizzano il controllo del respiro, la stabilità e la flessibilità, contribuendo anche a migliorare la forza muscolare.
- Sport di squadra: partecipare a sport di squadra come calcio, basket, pallavolo o tennis non solo offre un’ottima attività cardio, ma può anche essere motivante e divertente.
- Allenamento con i pesi: incorporare esercizi di sollevamento pesi nella routine di allenamento può aiutare a migliorare la forza muscolare. Questo può includere l’uso di manubri, bilancieri, macchine da palestra o il proprio peso corporeo.
Svolgere una varietà di queste attività nella routine settimanale può contribuire a migliorare la forza e la fitness cardiorespiratoria in modo equilibrato e sostenibile.
Quindi, in conclusione, ritiene che la prevenzione primaria dovrebbe smettere di basarsi esclusivamente sui marcatori molecolari?
«Assolutamente. Dobbiamo ampliare il nostro approccio e includere valutazioni di forza e fitness cardiorespiratoria nella prevenzione primaria. Questo ci aiuterà a identificare meglio il rischio di malattie croniche e a motivare le persone a mantenere uno stile di vita sano».
Grazie, Dottor Marino, per la sua illuminante prospettiva su questo argomento così importante.