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L’uomo planetario 

100 anni dalla nascita di Ernesto Balducci

  • Visione 
  • Umanità 
  • Identità 
  • Pace 
  • Ecologia politica 

Profeta? 

Un profeta è un uomo del suo tempo che riesce però a scorgere semi capaci di diventare foreste. 

Ernesto Balducci è stato un pensatore profetico, un sacerdote attento alla realtà con uno sguardo che ha saputo andare oltre le pareti della sacrestia, un sognatore illuminato. 

L’uomo planetario, il titolo di uno dei sui libri più famosi, prefigurava la necessità di un allargamento del cuore umano, oltre i confini tracciati e minacciati dal filo spinato. 

Guerra fredda 

Quando Balducci scrive il suo libro e predica il Vangelo, il mondo è diviso in due blocchi.  

La guerra palese non c’era ma quella fredda faceva correre i brividi lungo le schiene.  

La Bomba Atomica, i missili puntati da entrambi gli schieramenti, per la prima volta nella storia, mettevano a repentaglio il pianeta intero che scivolava verso un punto di non ritorno.  

L’umanità come identità 

Balducci auspicava allora al superamento delle identità a tinte forti, arrivando a dire espressamente:  

«La qualifica di cristiano mi pesa»

Parole di un prete… 

Un prete che si era già esposto, in prima persona, difendendo la libertà di coscienza e di rinuncia alle armi.  È stato denunciato per questo.  

Messo in discussione e allontanato dalla curia dalla città di Firenze. Per lui ogni ostentazione identitaria poteva essere fonte di divisione.  

L’uomo planetario doveva essere finalmente in grado di trovare un massimo comun divisore, una identità condivisa e non più settaria:  

«Non sono che un uomo: ecco un’espressione neotestamentaria in cui la mia fede meglio si esprime»

Vangelo e pace 

L’uomo planetario è, per il suo pensiero, un uomo postcristiano per essere finalmente, solo in questo modo, davvero fedele al messaggio del Vangelo testimoniato da Gesù il Figlio dell’Uomo. 

«È vicino il giorno in cui si comprenderà che Gesù di Nazaret non intese aggiungere una nuova religione a quelle esistenti, ma, al contrario, volle abbattere tutte le barriere che impediscono all’uomo di essere fratello dell’uomo». 

Riscoprirsi umani avrebbe dovuto, dunque: aprire alla “cultura della pace”.  

Una pace globale, ecologica e politica, conquistata e raggiunta da uomini-fratelli tra loro e in pace con l’intero pianeta: la casa comune.  

Pace in terra e con la terra agli uomini di buona volontà. 

Ecologia e politica 

Precorrendo i tempi e annusando l’aria, Balducci era convinto che «La questione ecologica sta diventando la questione centrale».  

Com’è possibile risolvere o anche solo affrontare il tema ecologico partendo dalle identità e dagli interessi di parte? 

Non è possibile! 

Una risposta sola sale in gola, quasi strozzata ma auspicata da Balducci 40 anni fa: o si assume con slancio e prestissimo la vocazione all’umanità planetaria, abbandonando tutte le sterili e mortifere divisioni identitarie, oppure… 

«Chi ancora si professa ateo, o marxista, o laico e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura, non mi cerchi.  Io non sono che un uomo».  

Nel podcast a seguire un’intervista al Dottor Roberto Vacca, che ha avuto la fortuna di ascoltare e di registrare alcune delle omelie di Ernesto Balducci. 

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