Un interessante articolo apparso di recente sulla rivista New Scientist espone la potenzialità anti-esplosiva insita nella riduzione delle disuguaglianze sociali.
Niente tuta corazzata, niente transenne e folla assiepata là dietro, senza volto, nel panico. Basterebbe un po’ di equità e ridistribuzione della ricchezza globale.
Numeri demografici: da 8 a 6 miliardi
La riduzione delle disuguaglianze potrebbe far scendere la popolazione mondiale a 6 miliardi e i numeri potrebbero diminuire ancora più velocemente se si investisse di più nella riduzione della povertà e della disuguaglianza.
Secondo le proiezioni statistiche, la popolazione mondiale potrebbe raggiungere il picco di 8,6 miliardi nel 2050. Un modello, sviluppato nell’ambito di un’iniziativa del Club di Roma Onlus, va in controtendenza.
Earth4All
Nel 1972, il Club di Roma ha commissionato un rapporto – I limiti dello sviluppo – per esaminare le questioni interconnesse ai problemi complessi affrontati dall’umanità.
È nato il modello Earth4All che può essere utilizzato per esplorare diversi scenari futuri. Può essere utilizzato per rispondere a domande:
- Cosa succede se le società adottano politiche per ridistribuire la ricchezza in modo più equo o se non lo fanno?
- Cosa succede se i paesi adottano politiche per conferire potere alle donne?
- Cosa succede alla Terra se più persone seguono diete sane?
Il modello Earth4, utilizzato per esplorare 5 possibili cambiamenti per l’umanità, propone riflessioni argomentate su:
- povertà
- disuguaglianze
- emancipazione
- cibo
- energia.
Earth4All promuove l’adozione di politiche a lungo termine. Se si adottassero le strategie proposte, allargando il benessere alle popolazioni fin qui ridotte in miseria, gli abitanti del pianeta raggiungerebbe il picco di 8,5 miliardi nel 2040, per scendere a 6 miliardi entro la fine del secolo.
Benefici sull’impatto ambientale
Il calo della popolazione mondiale potrebbe senza dubbio alleviare i problemi ambientali, ma, come afferma David Collste, membro del team Earth4Al, il numero rimane relativo se si continua a comportarsi in maniera predatoria nei confronti dell’ambiente.
«La popolazione non è l’unica parte. È ciò che le persone fanno, come lo fanno e quanto lo fanno».
Problemi e investimenti
Una popolazione in calo, va da sé, riduce la percentuale di persone in età lavorativa, rendendo più difficile finanziare l’assistenza sanitaria e le pensioni.
La riduzione della povertà dovrebbe prevedere, dunque, l’investimento di trilioni di dollari per cancellare il debito dei paesi più poveri e per la creazione di posti di lavoro verdi.
Dovrebbero essere aumentate le tasse per le persone più ricche, favorire l’uguaglianza di genere garantendo a un maggior numero di donne un’istruzione migliore, promuovere diete più sane e sostenibili, elettrizzare tutto ciò che può essere elettrificato da fonti rinnovabili…
Tante cose da fare, subito, per evitare l’estinzione. Saremo all’altezza?