«Entro il 2030 i primi vaccini contro cancro e infarto. L’annuncio di Moderna, sarà utilizzata la tecnica a mRna» (ANSA)
«Vaccini contro cancro e infarto: la rivoluzione con l’mRNA» (La Repubblica).
«Vaccini anticancro e infarto, Moderna lancia la rivoluzione: entro il 2030 i primi sieri a mRna. Ecco come funzionano» (Il Mattino).
Questi i titoli recentemente rimbalzati sulle agenzie stampa e sui quotidiani. Ci piace ricordare l’adagio del letterato francese Hypolite de Livry che suona più o meno così, tradotto:
«La prudenza è lo scudo della ragione».
L’entusiasmo è contagioso, fa del bene, infonde speranza, nessuno lo può soffocare del tutto e tantomeno annegare tra i flutti del sano (cinico) realismo. Ma un po’ di cautela ci vuole, pur rimanendo comunque ottimisti.
Un articolo molto interessante del Professor Enrico Bucci , pubblicato sul Foglio (12 aprile 2023), attira la nostra attenzione già sensibile, anche qui, con un titolo ammiccante:
«Sui vaccini anti cancro e anti infarto è bene essere cauti (ma ottimisti)».
Il pezzo prova a dare qualche delucidazione partendo dall’articolo del Guardian, intervista dalla quale dipendono i titoli di cui sopra, riportata da chi «non deve propriamente avere le idee molto chiare, ragion per cui credo sia dovuta ai lettori qualche spiegazione aggiuntiva».
Cancro
A febbraio, l’FDA ha concesso a Moderna e Roche una “breakthrough therapy designation” per l’uso combinato di un anticorpo monoclonale di Roche (Pembrolizumab) e di un nuovo vaccino a Rna di Moderna contro il melanoma avanzato, in quei pazienti che, dopo resezione, hanno elevata probabilità di recidiva e morte.
Rispetto al solo anticorpo monoclonale, l’aggiunta del vaccino ha diminuito il rischio di esito infausto di oltre il 40 per cento: un risultato eccellente, dovuto all’azione combinata di “pulizia” effettuata dall’anticorpo e di induzione di memoria immunitaria mediata dal vaccino.
Vaccino che è stato usato in combinazione con un agente terapeutico perché, in molti casi, i cancri sono immunodepressivi specifici, riuscendo a modulare il sistema immunitario così da evitare che esso monti una risposta adeguata a distruggerli; dando anticorpi preformati, si interrompe almeno momentaneamente questa azione, così che il sistema immunitario può costruire una risposta di memoria efficace e impedire la ricrescita del tumore (che avviene ogni qual volta anche poche cellule sopravvivono a un agente terapeutico, quale un anticorpo monoclonale)».
Perché Rna?
Il vantaggio di utilizzare un Rna, nel caso dei vaccini oncologici, è cruciale, permette una terapia mirata e calibrata sul paziente. «Si estrae cioè direttamente dal cancro l’informazione che serve a renderlo riconoscibile al sistema immunitario, aggirando così i “trucchi” messi in atto dal tumore proprio per evitare questo riconoscimento».
Patologie cardiovascolari
«Moderna ha raggiunto un accordo con un’altra grande azienda farmaceutica, Astrazeneca, e anche in questo caso sono disponibili limitati dati di fase II (fin dal 2021) per una molecola di Rna da iniettarsi direttamente nel miocardio di pazienti con malattia coronarica e conseguente insufficienza cardiaca.
In questo caso, l’Rna utilizzato codifica per una proteina nota come Vegf-a, che è utilizzata per promuovere la rivascolarizzazione e così aumentare la perfusione del cuore ischemico.
I primissimi, pochi dati clinici presentati nel 2022 mostrano un moderato, incoraggiante beneficio della funzione cardiaca nei pazienti trattati rispetto a quelli di controllo, ma la statistica è fondata su campioni troppo piccoli per potere trarre qualcosa di più che un auspicio; i veri dati solidi sono quelli in animale, ove è stata dimostrata un’estensiva rivascolarizzazione in accompagnamento alla ripresa funzionale».
Una tecnica complessa che, però, non coinvolge il sistema immunitario e ha pocapertinenza con i titoli strillati in introduzione.
Conclusione parziale
La tecnologia Rna sta facendo passi da gigante e l’ottimismo dilaga giustamente.
Si aprono scenari impensabili qualche anno fa. La speranza della ricerca apre alle speranze ben più rilevanti dei sofferenti e questo è davvero meraviglioso! Parlare di vaccini per le malattie cardiovascolari è fuori luogo.
«Ottimismo e cautela sono entrambi ben motivati e la loro combinazione è d’obbligo».