- Quale l’effetto principale del mercurio sulla sicurezza alimentare e quali sono le specie ittiche più a rischio di accumulo?
- Quali sono le principali fonti di contaminazione degli alimenti da sostanze indesiderabili e quali sono alcuni esempi di contaminanti da processo e ambientali?
- In che modo l’Unione Europea affronta il problema della sicurezza alimentare riguardante i contaminanti chimici e quali misure vengono adottate per proteggere i consumatori e garantire prodotti alimentari sicuri?
I contaminanti chimici rappresentano una minaccia seria per la sicurezza alimentare, e l’UE, attraverso una vasta legislazione alimentare, mira a proteggere la salute dei consumatori e a garantire prodotti sicuri e di alta qualità.
Il controllo della salubrità degli alimenti è essenziale per preservare il benessere delle persone e garantire una catena agroalimentare sicura e sostenibile.
Mercurio
Il mercurio, un metallo presente sia naturalmente nell’ambiente sia come risultato dell’inquinamento industriale, costituisce un serio problema per la sicurezza alimentare. Questo elemento tossico può essere rinvenuto in tracce in vari prodotti alimentari, ma è particolarmente preoccupante il suo accumulo in alcune specie ittiche come:
- pesce spada,
- luccio,
- tonno,
- salmone,
- nasello,
- oltre a frutti di mare come gamberetti, calamari e cozze.
Intossicazione da Mercurio | Sintomi |
Intossicazione acuta | Irritazione della pelle, degli occhi e delle vie respiratorie – Nausea e vomito – Diarrea – Dolori addominali intensi – Aumento della salivazione – Problemi respiratori – Tremori e convulsioni – Confusione mentale e cambiamenti del comportamento – Danni ai reni |
Intossicazione cronica | Affaticamento e debolezza generale – Disturbi del sonno – Cambiamenti dell’umore, come depressione e ansia – Problemi neurologici, come perdita di memoria e difficoltà di concentrazione – Problemi renali e dell’apparato urinario – Problemi di pelle, come rash o dermatiti |
È importante notare che i sintomi possono variare da persona a persona e dipendere dal tipo e dalla quantità di esposizione al mercurio. In caso sospetto di intossicazione da mercurio, è essenziale cercare assistenza medica immediata per una valutazione accurata e un trattamento adeguato.
Perché?
La presenza di sostanze indesiderabili, tra cui contaminanti chimici, in diversi alimenti non è dovuta a un’aggiunta intenzionale, ma piuttosto ai processi di produzione, trasformazione, imballaggio o trasporto degli stessi. Anche la contaminazione da attività umane o elementi naturali nell’ambiente può contribuire a questo problema.
Esempi di contaminanti
Alcuni esempi di contaminanti da processo includono l’acrilammide, che si forma quando alimenti ricchi di carboidrati vengono cotti ad alta temperatura, e il furano e gli alchilfurani, che si generano durante processi termici di alcuni cibi. D’altra parte, i contaminanti ambientali possono trasferirsi negli alimenti attraverso il suolo, l’aria o l’acqua.
Diossine e metalli come arsenico, cadmio, piombo e mercurio sono esempi comuni di contaminanti ambientali presenti negli alimenti.
Le diossine, simili al mercurio per la loro tossicità persistente, sono un altro esempio di contaminante ambientale che può essere presente negli alimenti, derivando da processi industriali.
Rischi per la salute umana
La contaminazione dei prodotti alimentari ha un impatto negativo sulla loro qualità e può costituire un rischio per la salute umana. Pertanto, l’Unione Europea si impegna a garantire elevati standard di tutela della salute attraverso disposizioni normative rigorose, che prevedono il monitoraggio della presenza di mercurio e altri contaminanti negli alimenti e l’adozione di misure adeguate in caso di superamento dei limiti stabiliti.
I contaminanti chimici rappresentano una minaccia seria per la sicurezza alimentare, e l’UE, attraverso una vasta legislazione alimentare, mira a proteggere la salute dei consumatori e a garantire prodotti sicuri e di alta qualità.
Il controllo della salubrità degli alimenti è essenziale per preservare il benessere delle persone e garantire una catena agroalimentare sicura e sostenibile.
Fonte: EFSA