Luca Mercalli è un volto molto noto. Abbiamo scelto la parola ‘volto’ non a caso.
C’è una frase spettacolare che è stata attribuita a Luigi Pirandello:
«Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti».
Beh, Luca Mercalli non è una maschera. Crede in quello che fa, crede in quello che dice.
Sa quello che dice, che scrive e che grida da decenni.
- «I modelli di consumo e di crescita del XX secolo non possono più essere sostenuti».
- «La crescita è lenta, la rovina è rapida».
- «Proviamoci, almeno non saremo complici».
Sono frasi dense, scaricate direttamente da internet. Proviamo a contestualizzarle?
I modelli di consumo
Nel 1972 ricercatori del MIT, coordinati da Donella e Dennis Meadows, usarono un computer e World3, un modello matematico.
Furono messe in relazione le interazioni tra:
- la popolazione,
- La produzione industriale e agricola,
- L’inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali.
I risultati furono condensati in un libro “I limiti dello sviluppo” che, recentemente ha avuto un aggiornamento importante.
In modo condensato:
Se l’umanità continua a sfruttare le risorse naturali (ai ritmi del 1972), riempiendo il mondo di inquinanti, si troverà presto a vivere un collasso.
La crescita non può crescere all’infinito… un assioma, quest’ultimo, che prima di allora non era mai stato messo in dubbio da nessuno.
Non è forse paradossale che, ancora oggi, moltissimi politici continuino a sostenerlo non solo durante le campagne elettorali?
La crescita lenta
I cambiamenti del clima ci sono sempre stati, sarebbe stupido non ammetterlo.
Ma anche i cambiamenti sono “cambiati”. Sono diventati molto più repentini.
La crescita delle temperature globali è lenta, se misurata sulla vita di una generazione, ma l’innalzamento di uno o due gradi determinano una rovina rapidissima.
L’esempio influenzale umano è lampante. Cosa può determinare l’innalzamento della temperatura corporea di un individuo da 39 a 41 C°? La rovina è rapida se non si corre immediatamente ai ripari.
Proviamoci
In questi giorni, sui social, noi di Vita e Salute WEB abbiamo condiviso un articolo scientifico riguardante l’incidenza del tumore al polmone causata dal fumo di sigaretta.
8 tumori al polmone su 10 sono attribuibili al fumo di sigaretta, è acclarato.
I social sono un bazar dell’assurdo e, dapprima, hanno risposto persone colpite da un lutto familiare, per quella terribile patologia.
Poi sono emerse esperienze di altre persone che hanno vissuto un lutto familiare di persone che non hanno mai fumato. L’osservazione limitata e annebbiata dal dolore non aiuta a leggere le statistiche.
Alla fine, arrivano gli sciacalli: tanto prima o poi dobbiamo morire tutti e mio nonno aveva 90 anni e fumava il sigaro…
Le dinamiche sono le stesse in tutti gli ambiti. Luca Mercalli non è solo un volto, è anche una voce competente che arriva al cuore del problema. Io non voglio essere complice del collasso che sta per aggredire il nostro Pianeta.