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Uno stile di vita sano fa bene alla memoria 

Ricordarsi di assumere uno stile di vita salutare non è difficile se la buona abitudine si associa alla convinzione. 

Il contributo degli studi scientifici non fa che aumentare, di molto, questa persuasione. 

Il British Medical Journal ha recentemente pubblicato la ricerca di un’equipe di studiosi cinesi dell’Innovation Center for Neurological Disorders and the Department of Neurology, Xuan Wu Hospital, Capital Medical University dal titolo esplosivo: 

“Associazione tra stile di vita sano e declino della memoria negli anziani: 10 anni, studio prospettico di coorte basato sulla popolazione” 

La ricerca, basata sui fattori genetici e su quelli inerenti allo stile di vita, è stata condotta dal 2009 al 2019 su una popolazione di 29.072 soggetti con un’età media di 72 anni.  

Lo stile di vita contrasta il declino della memoria 

I risultati di questa ricerca dimostrano quanto il cosiddetto ‘stile di vita’ e suoi indici relativi possano influire sul mantenimento della memoria: 

  • dieta salutare, basata sostanzialmente sui principi della dieta mediterranea, a base di frutta, verdura, cereali, legumi, pesce, olio di oliva, frutta secca, ridotta quantità di sale. 
  • attività cognitiva, garantita da abitudini come scrivere, leggere, giocare a carte…
  • esercizio fisico regolare 
  • astensione dal fumo 
  • astensione dall’alcol
  • contatti sociali. 

I primi tre fattori della lista paiono emergere di gran lunga come più importanti per il contrasto al declino mnemonico. 

È vero, però, che per i soggetti nei quali è stata riscontrata la presenza dell’allele APOE4, associata a un maggior rischio di contrarre l’Alzheimer,l’effetto protettivo più forte sulla memoria è legato a una dieta sana. 

Cos’è APOE4? 

«L’Apolipoproteina (Apo) E è codificata del gene APOE e rappresenta uno dei 5 tipi (A-E)di lipoproteine presenti nel sangue. Questo esame analizza il DNA dell’individuo con lo scopo di determinare quale combinazione delle possibili forme di APOE (genotipo) sia presente.

Il gene APOE esiste in tre differenti forme (alleli): e2, e3 ed e4. L’allele e3 è quello più comune ed è presente nel 60% della popolazione generale. Ogni persona eredita una coppia di geni APOE e quindi 2 possibili forme alleliche delle 3 presenti. 

L’allele APOE e4 è associato ad un rischio aumentato d’insorgenza tardiva di malattia di Alzheimer (AD), con esordio dopo i 65 anni. L’allele ha un effetto additivo: la presenza di una sola copia di e4 (e2/e4 o e3/e4) determina un certo rischio che è maggiore in presenza di due copie di e4 (e4/e4), ossia in omozigosi.

È tuttavia importante sottolineare che non si tratta di un esame diagnostico: la maggior parte degli individui portatori dell’allele e4 non svilupperà mai AD nel corso della vita e esistono persone malate negative per e4» 

Stile di vita 

La considerazione legata allo stile di vita non è dunque un’ossessione di Vita e Salute Web. 

L’attenzione all’impostazione della vita è la prima azione possibile per attuare ogni forma di prevenzione, per tentare di mantenere il più possibile il proprio benessere, la dimensione più preziosa soggetta alla nostra amministrazione. 

«C’è una precisa relazione tra alcuni stili di vita e il rischio di andare incontro con l’età a un deterioramento psichico. La buona notizia è che ciascuno potrebbe fare molto per ridurre il proprio rischio di perdere capacità cognitive o di andare incontro a una vera e propria forma di demenza con il passare degli anni». 

Ricordiamocelo! 

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