- Il sistema immunitario è il grande assente nel dibattito di questi tempi alla ricerca del rimedio farmacologico per combattere il virus.
- Eppure, molto dipende da questo insieme di cellule, sostanze chimiche e altro
- Ecco tutti i principi per mantenerlo sano e forte
Perché in questi mesi difficili poco o nulla è stato suggerito affinché ognuno possa potenziare la risposta del proprio sistema immunitario?
È comprensibile come, nella furia della pandemia, questo fosse probabilmente un problema secondario rispetto all’urgenza di salvare vite.
Il fatto stesso che la maggioranza dei deceduti in questa epidemia sia costituita da soggetti anziani e/o generalmente già ammalati rende però evidente che la capacità dell’organismo di gestire il problema è un aspetto cruciale.
E questo vale sia per questa che per altre emergenze sanitarie che è possibile o probabile si presenteranno nei prossimi anni.
Un sistema immunitario efficace è determinante non solo nelle grandi emergenze infettive, ma anche nei confronti di raffreddori, sinusiti e influenze varie.
Cerchiamo di capire come è fatto, come funziona, come mantenerlo efficiente, come si riduce la sua capacità di difendere l’organismo.
Come sono le nostre difese
Il sistema immunitario è una complessa rete integrata fatta da:
- sostanze chimiche (saliva, sistema del complemento, lisozima, anticorpi, ecc.)
- cellule (neutrofili, basofili, macrofagi, linfociti, ecc.)
- e alcuni organi speciali (linfonodi, tonsille, timo, milza, ecc.).
Il suo compito è difendere l’integrità dell’organismo da qualsiasi forma di aggressione chimica, traumatica o infettiva.
Come funziona
È normalmente in grado di distinguere le strutture proprie dell’organismo o esterne al corpo e presenti nell’ambiente ma che normalmente non costituiscono un pericolo. Ad esempio i pollini e gli alimenti. Queste strutture, dunque, possono o devono essere preservate.
Esistono al contrario strutture interne o esterne al corpo, come tumori e sostanze inquinanti, che invece si dimostrano nocive per l’organismo. Nei loro confronti, il sistema immunitario attiva processi di neutralizzazione o di eliminazione.
Quando funziona bene?
Un sistema così complesso e articolato dipende dall’interazione reciproca di diversi elementi e condizioni:
- un’alimentazione sufficiente per quantità e di buona qualità. Composta da alimenti naturali e completi (integrali).
- una permanenza sufficiente all’aria aperta e una quantità di riposo e di sonno adeguati. Anche per compensare e bilanciare situazioni stressanti eccessivamente prolungate.
Quando funziona male?
Semplice: quando non si verificano le condizioni precedenti:
- dieta carente come apporto energetico totale
- fabbisogno di micronutrienti non soddisfatto
- carenze di vitamine, minerali, enzimi, flora batterica, sostanze protettive presenti soprattutto negli alimenti vegetali.
Attenzione, però! Anche una dieta eccessivamente abbondante e/o sbilanciata da un eccesso di calorie e di proteine animali (carne, formaggi) interferisce con l’efficienza del sistema immunitario.
Non aiuta nemmeno passare troppo tempo al chiuso, per lavoro o studio, o per pigrizia, privilegiando rimanere seduti davanti a uno schermo.
Come costruire una fortezza
Il nostro organismo non è separato dall’ecosistema che ci circonda. Se vogliamo che la nostra capacità di adattamento all’ambiente – che comprende anche virus e batteri – sia in grado di mantenerci in equilibrio e quindi in salute occorre agire ad ampio spettro. Come?
- Prima di tutto mantenendo la biodiversità.
- Contrastando i cambiamenti climatici.
- Ripensando i trasporti e i processi produttivi industriali e agricoli. Favorendo quelli basati sull’economia circolare e sostenibili, con ampio ricorso a fonti energetiche rinnovabili.
- Riducendo gli allevamenti degli animali che, attualmente, sono quasi dieci volte gli abitanti del globo.
Un’attività che produce un carico gigantesco di sofferenze, enormi sprechi di cibo, un forte inquinamento. E l’aumento delle probabilità che virus e batteri possano fare il salto di specie. Inoltre, l’abuso di farmaci in zootecnia è responsabile anche dell’aumento di batteri resistenti agli antibiotici, vanificandone l’efficacia.
Se vogliamo migliorare la nostra funzione immunitaria, è evidente che affidarsi a un integratore, anche eccellente, è come voler svuotare il mare con un secchiello.