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Quando un calcolo ti fa piegare in due 

  • Hai mai provato un dolore così intenso da farti piegare in due? La colica renale è una condizione che può rendere la vita un inferno. Scopri di che si tratta, come riconoscerla e come affrontarla. 
  • Un calcolo può trasformare la tua vita in un incubo.  La colica renale è un dolore lancinante causato da piccoli “ospiti” indesiderati nei reni. Scopri come liberartene. 
  • Senti dei colpi di pugnale al fianco?  Potrebbe essere una colica renale. Non sottovalutare questo dolore, potrebbe essere il segnale di un problema più serio. 
Caratteristica Dato 
Diffusione Circa 3 uomini e 2 donne su 20 ne soffrono nel corso della vita 
Fascia d’età più colpita 30-60 anni 
Rara incidenza prima di 20 anni 
Nuovi casi stimati in Italia ogni anno Circa 100.000 

La fisiopatologia della colica renale 

La fisiopatologia della colica renale è un aspetto fondamentale da approfondire.  

  • Quali sono i meccanismi che portano alla formazione dei calcoli renali? 
  • Perché causano il tipico dolore colico? 

Formazione dei calcoli renali: un processo multifattoriale 

La formazione di un calcolo renale, o nefrolite, è un processo complesso influenzato da numerosi fattori, tra cui: 

  • Sovrassaturazione urinaria: quando la concentrazione di sali minerali e acidi organici nell’urina supera un certo limite di solubilità, si formano dei cristalli. 
  • Nucleazione: i cristalli iniziano a formarsi attorno a un nucleo, che può essere costituito da cellule epiteliali, batteri o particelle di polvere. 
  • Accrescimento: i cristalli si aggregano e crescono fino a formare calcoli di dimensioni variabili. 
  • Inibitori della cristallizzazione: la presenza di alcune sostanze, come il citrato, può inibire la formazione e l’accrescimento dei cristalli. 

Tipi di Calcoli Renali 

I calcoli renali possono essere classificati in base alla loro composizione chimica principale: 

  • Calcoli di calcio: sono i più comuni e possono essere costituiti da ossalato di calcio, fosfato di calcio o da una combinazione dei due. 
  • Calcoli di acido urico: si formano in condizioni di aumentata acidità urinaria e sono associati a una dieta ricca di purine. 
  • Calcoli di struvite: sono associati a infezioni urinarie da batteri produttori di ureasi. 
  • Calcoli di cistina: sono rari e si verificano in pazienti affetti da cistinuria, una malattia ereditaria. 

Meccanismi che scatenano la colica renale 

Il dolore tipico della colica renale è causato dall’ostruzione delle vie urinarie da parte del calcolo e dalla conseguente distensione delle pareti ureterali. Questo provoca una stimolazione delle terminazioni nervose e il rilascio di sostanze algogene, come la prostaglandina. 

Altri fattori che possono contribuire al dolore includono: 

  • Spasmo ureterale: la muscolatura liscia dell’uretere si contrae in modo spasmodico nel tentativo di espellere il calcolo. 
  • Infiammazione: la presenza del calcolo può causare un’infiammazione delle vie urinarie, amplificando il dolore. 

Ruolo dei fattori genetici 

Studi recenti hanno evidenziato un ruolo dei fattori genetici nella predisposizione alla formazione dei calcoli renali. Alcuni geni sono coinvolti nel metabolismo del calcio, dell’ossalato e dell’acido urico, influenzando così la composizione dell’urina e la formazione dei cristalli. 

Una ricerca analizza i fattori genetici e ambientali che contribuiscono alla formazione dei calcoli. Si è scoperto che circa il 15% dei pazienti con calcoli renali ha una forma monogenica della malattia, causata da una mutazione in un singolo gene. Per la maggior parte delle persone, tuttavia, la malattia dei calcoli renali è causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali.

Gli studi hanno dimostrato che l’ereditarietà rappresenta oltre il 45% del rischio di sviluppare calcoli renali. I ricercatori stanno identificando i geni e le vie molecolari che contribuiscono al rischio di formazione di calcoli. Queste informazioni potrebbero portare allo sviluppo di nuovi trattamenti mirati per la malattia dei calcoli renali. 

La sintomatologia della colica renale 

La colica renale è caratterizzata da un dolore intenso e crampiforme, spesso descritto dai pazienti come uno dei più forti mai provati.  

Caratteristiche del dolore 

  • Intensità: il dolore viene tipicamente descritto come molto intenso, talvolta lancinante. 
  • Localizzazione: lo spasmo si localizza principalmente nel fianco, ma può irradiarsi verso l’inguine, i genitali o la parte anteriore della coscia. 
  • Tipo: il dolore è spesso colico, ovvero si presenta a fitte che si alternano a periodi di remissione. 
  • Durata: gli episodi di colica possono durare da pochi minuti a diverse ore. 

Altri sintomi associati 

Oltre al dolore, i pazienti con colica renale possono presentare: 

  • Nausea e vomito: spesso associati al dolore intenso. 
  • Ematuria: presenza di sangue nelle urine, dovuta all’irritazione delle vie urinarie da parte del calcolo. 
  • Frequente minzione: sensazione di dover urinare spesso, anche se in piccole quantità. 
  • Urgenza minzionale: forte necessità di urinare. 
  • Disuria: dolore o bruciore durante la minzione. 
  • Febbre e brividi: in caso di infezione associata. 

Variabilità dei sintomi 

L’intensità e la durata dei sintomi possono variare notevolmente da un paziente all’altro, in base a diversi fattori, tra cui: 

  • Dimensioni del calcolo: calcoli più grandi possono causare un’ostruzione più completa e un dolore più intenso. 
  • Localizzazione del calcolo: la posizione del calcolo nelle vie urinarie può influenzare il tipo e l’intensità del dolore. 
  • Sensibilità individuale: la soglia del dolore varia da persona a persona. 

Diagnosi differenziale 

È importante differenziare la colica renale da altre patologie che possono presentare sintomi simili, come: 

  • Appendicite: il dolore può localizzarsi nella fossa iliaca destra e può essere accompagnato da febbre e nausea. 
  • Diverticolite: infiammazione di piccole sacche presenti nella parete del colon, che può causare dolore addominale e febbre. 
  • Torsione testicolare: dolore acuto nello scroto, più frequente nei giovani. 
  • Cisti ovariche rotte: dolore pelvico acuto, più frequente nelle donne in età fertile. 

Esami diagnostici 

  • Analisi delle urine: l’analisi delle urine è fondamentale per confermare la presenza di sangue (ematuria) e per valutare la presenza di cristalli o batteri. 
  • Ecografia: l’ecografia è l’esame di primo livello per la diagnosi della colica renale. Permette di visualizzare i reni, le vie urinarie e di individuare eventuali calcoli. 
  • Tomografia computerizzata (TC): la TC è un esame più preciso dell’ecografia e permette di visualizzare i calcoli anche di piccole dimensioni. 
  • Risonanza magnetica (RM): la RM può essere utilizzata in casi selezionati, soprattutto quando sono necessarie informazioni dettagliate sulla morfologia delle vie urinarie. 
  • Urografia endovenosa (UIV): un esame radiologico che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare le vie urinarie. Viene utilizzato meno frequentemente rispetto ad altri esami, ma può essere utile in alcuni casi. 

Il trattamento della colica renale 

Il trattamento della colica renale dipende dalla gravità dei sintomi, dalle dimensioni e dalla localizzazione del calcolo, e dallo stato di salute generale del paziente. L’obiettivo principale del trattamento è alleviare il dolore e favorire l’espulsione spontanea del calcolo. 

Terapia medica 

  • Analgesici: sono fondamentali per controllare il dolore intenso. Si utilizzano principalmente farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e oppioidi. 
  • Spasmolitici: riducono la contrattilità della muscolatura liscia dell’uretere, favorendo il passaggio del calcolo. 
  • Alfa-bloccanti: rilassano la muscolatura liscia del collo vescicale e dell’uretra prossimale, facilitando il passaggio del calcolo. 
  • Antibiotici: sono indicati in caso di infezione urinaria associata. 

Terapia endurologica 

Se il dolore è particolarmente intenso o se il calcolo non viene espulso spontaneamente, si può ricorrere a procedure mininvasive: 

  • Litotrissia extracorporea (ESWL): utilizzo di onde d’urto per frantumare il calcolo in frammenti più piccoli, facilitandone l’espulsione. 
  • Ureteroscopia: introduzione di un sottile strumento ottico nell’uretere per visualizzare e rimuovere il calcolo o frammentarlo con laser. 
  • Nefrolitotomia percutanea: accesso al rene attraverso una piccola incisione sulla schiena per rimuovere calcoli di grandi dimensioni. 

Prevenzione  

Per prevenire la formazione di nuovi calcoli è fondamentale: 

  • Aumentare l’apporto di liquidi: bere abbondante acqua aiuta a diluire l’urina e a ridurre la concentrazione di sali minerali. 
  • Modificare la dieta: adottare una dieta equilibrata, riducendo l’assunzione di alimenti ricchi di ossalato (es. spinaci, fragole) e purine (es. carne rossa, offali – parti di un animale macellato che non vengono comunemente utilizzate per la produzione di carne. Possono includere organi interni, come fegato, cuore, reni, cervello, e altre parti come testa, zampe, coda e sangue). 
  • Terapia farmacologica: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per ridurre la formazione dei cristalli. 
  • Citrato di potassio: aumenta il pH urinario e inibisce la formazione di cristalli di calcio. 
  • Allopurinolo: riduce la produzione di acido urico, prevenendo la formazione di calcoli di acido urico. 
  • Terapia litolitica: In alcuni casi, possono essere somministrati farmaci per dissolvere i calcoli di piccole dimensioni. 

L‘acqua del rubinetto fa venire i calcoli? 

È una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali. La concentrazione di calcio presente nell’acqua potabile di casa non provoca un aumento di calcoli renali. Il consiglio molto diffuso di utilizzare acque leggere o moderatamente oligominerali in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare la formazione di calcoli non è giustificato da evidenze scientifiche.

È bene infatti ricordare che la formazione dei calcoli, per lo più costituiti da ossalato di calcio, dipende in molti casi da una predisposizione individuale o familiare, in quanto il rischio è più elevato se ci sono in famiglia altri casi analoghi. In caso di predisposizione è essenziale bere in abbondanza e di frequente nell’arco della giornata, senza per questo temere che il carbonato di calcio, presente nell’acqua del rubinetto, possa favorire la formazione di calcoli. 


È stato dimostrato infatti che anche le acque minerali ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia. Il calcio è un elemento essenziale per la nostra salute e la sua assunzione non va ridotta a meno che non sia un medico a prescriverlo. 

Per prevenire i calcoli renali, invece, ciò che conta di più è la quantità totale di liquidi che si assumono nell’arco della giornata, quantità che dovrà essere adeguata a consentire una corretta diluizione delle urine.

Per questo motivo, in presenza di un’abbondante sudorazione come avviene ad esempio nei mesi estivi o in caso di un’intensa attività fisica, la quantità di liquidi da assumere dovrà essere maggiore per compensare i liquidi persi, prevenire la concentrazione delle urine e quindi la formazione di calcoli. La diluizione e l’aumento del flusso dell’urina aiuta certamente a ridurre la formazione dei cristalli di sali, che vengono così più facilmente espulsi prima che le loro dimensioni possano esser tali da creare problemi al loro passaggio nelle le vie urinarie. 

Ciò che mangiamo può contribuire anch’esso alla formazione di calcoli. Sono considerati fattori di rischio, in particolare, l’eccessivo consumo di sale (cloruro di sodio) e di proteine animali. Una dieta equilibrata, con poche proteine animali e a ridotto contenuto di sodio ma a normale contenuto di calcio, svolge quindi un ruolo protettivo per l’organismo. 

Tabella riassuntiva dei trattamenti 

Trattamento Indicazioni Vantaggi Svantaggi 
Terapia medica Dolore lieve-moderato, prevenzione Non invasiva, facile da somministrare Effetto temporaneo, non efficace per calcoli di grandi dimensioni 
Litotrissia extracorporea (ESWL) Calcoli di medie dimensioni Non invasiva Possibile formazione di ematomi, necessità di più sedute 
Ureteroscopia Calcoli di piccole-medie dimensioni, calcoli localizzati nell’uretere distale Elevata precisione, possibilità di rimuovere il calcolo in un’unica seduta Procedura invasiva, rischio di complicanze 
Nefrolitotomia percutanea Calcoli di grandi dimensioni, calcoli corallari Elevata efficacia Procedura invasiva, richiede anestesia 
Chirurgia a cielo aperto Calcoli complessi, insufficienza di altre terapie Elevata efficacia Procedura invasiva, lunga convalescenza 

Prospettive future nella ricerca sulla colica renale 

La ricerca sulla colica renale è un campo in continua evoluzione, con l’obiettivo di sviluppare nuove strategie diagnostiche e terapeutiche sempre più efficaci e meno invasive. 

Nuove tecnologie diagnostiche 

  • Imaging molecolare: l’utilizzo di traccianti radioattivi potrebbe permettere di identificare precocemente i processi infiammatori e di monitorare la risposta alla terapia. 
  • Nanotecnologie: la somministrazione di nanoparticelle potrebbe consentire una diagnosi precoce e un trattamento mirato dei calcoli renali. 

Terapie innovative 

  • Farmaci biologici: lo sviluppo di farmaci che inibiscano specificamente i meccanismi infiammatori e del dolore potrebbe migliorare la gestione della colica renale. 
  • Terapie cellulari: la somministrazione di cellule staminali potrebbe favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati dall’ostruzione. 
  • Stampa 3D: la stampa 3D di stent personalizzati potrebbe migliorare la condizione dei pazienti sottoposti a procedure endurologiche. 

Prevenzione personalizzata 

  • Test genetici: l’identificazione dei fattori di rischio genetici potrebbe permettere di sviluppare strategie preventive personalizzate. 
  • Nutrigenomica: lo studio dell’interazione tra dieta e genoma potrebbe portare all’individuazione di diete personalizzate per prevenire la formazione dei calcoli renali. 

Miglioramento della qualità di vita 

  • Telemedicina: l’utilizzo della telemedicina potrebbe migliorare l’accesso alle cure e ridurre il numero di visite in ospedale per i pazienti con colica renale. 
  • Supporto psicologico: l’offerta di un adeguato supporto psicologico ai pazienti può aiutare a gestire il dolore cronico e migliorare la qualità di vita. 

Speranze! 

Nonostante la colica renale sia un disturbo doloroso e invalidante, le prospettive per il futuro sono positive. Grazie ai continui progressi della ricerca medica, stiamo assistendo a un miglioramento significativo nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione di questa patologia. 

Le nuove tecnologie diagnostiche e le terapie innovative offrono sempre maggiori possibilità di identificare precocemente i calcoli renali e di intervenire in modo efficace, riducendo notevolmente il dolore e migliorando la qualità di vita dei pazienti. Inoltre, le strategie di prevenzione personalizzate, basate sulla conoscenza dei fattori di rischio genetici e sullo stile di vita, rappresentano una speranza concreta per prevenire la formazione di nuovi calcoli. 

È importante sottolineare che la ricerca è un processo continuo e che grazie al contributo di medici, ricercatori e associazioni di pazienti, stiamo compiendo passi da gigante verso la sconfitta della colica renale. 

Fonti: 

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