Le microplastiche, particelle di plastica con dimensioni inferiori a 5 millimetri, derivano da varie fonti, come l’usura di pneumatici, l’inquinamento marino, il lavaggio industriale e non delle fibre sintetiche e l’industria della plastica. Sebbene la contaminazione dell’acqua in bottiglia da microplastiche sia un problema recente, alcuni studi indicano la presenza di 110.000-370.000 micro-frammenti di plastica per litro.
Secondo il rapporto “Plastics in the Environment” pubblicato nel 2022 dalla Ellen MacArthur Foundation, nel mondo si consumano ogni anno circa 200 miliardi di bottiglie di plastica per acqua minerale. Di queste, circa la metà (90 miliardi) non vengono riciclate e finiscono in discarica o nell’ambiente, contribuendo all’inquinamento da plastica.
Il consumo di bottiglie di plastica per acqua minerale è in aumento in tutto il mondo, ma è particolarmente elevato nei paesi sviluppati.
In Italia se ne consumano ogni anno circa 11 miliardi per acqua minerale, con un consumo pro capite di circa 221 litri.
Ecco la classifica mondiale:
- Stati Uniti: 49,4 miliardi
- Messico: 48,3 miliardi
- Cina: 47,6 miliardi
- India: 38,3 miliardi
- Indonesia: 36,7 miliardi
- Turchia: 34,8 miliardi
- Russia: 34,4 miliardi
- Brasile: 33,7 miliardi
Le bottiglie di plastica per acqua minerale rappresentano un problema ambientale significativo, sono difficili da riciclare e possono impiegare centinaia di anni per degradarsi nell’ambiente. Inoltre, possono essere una fonte di inquinamento per gli animali e per l’uomo.
Per ridurre l’impatto ambientale del consumo di bottiglie di plastica per acqua minerale, è importante promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto, un’alternativa sicura ed economica. Ma anche aumentare il riciclaggio delle bottiglie di plastica, per ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica o nell’ambiente.
Fonti di contaminazione
Le microplastiche possono infiltrarsi nell’acqua in bottiglia durante il processo di imbottigliamento o dall’inquinamento atmosferico e sotterraneo. Queste particelle possono provenire da bottiglie, tappi o attrezzature di imbottigliamento.
Risultati degli Studi
Lo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) nel 2023, ha utilizzato una tecnica innovativa, che prevede l’uso del laser, per rilevare la presenza di microplastiche nell’acqua in bottiglia. I ricercatori hanno analizzato campioni di acqua in bottiglia provenienti da 11 marchi di 9 diversi Paesi.
I risultati dello studio hanno mostrato che l’acqua in bottiglia contiene da 110.000 a 370.000 micro-frammenti di plastica per litro. La maggior parte di questi frammenti è di dimensioni inferiori a 100 micrometri; quindi, è abbastanza piccola da attraversare i tessuti dell’intestino e finire nel sangue.
I ricercatori hanno anche scoperto che le microplastiche erano più comuni nell’acqua in bottiglia proveniente da fonti sotterranee che da quelle superficiali. Questo suggerisce che le microplastiche possono entrare nell’acqua di sorgente dall’inquinamento atmosferico o dall’acqua sotterranea.
I risultati di questo studio sono preoccupanti perché sollevano interrogativi sulle potenziali conseguenze per la salute umana. Le microplastiche possono causare una varietà di problemi, tra cui:
- Infiammazione
- Lesioni cellulari
- Alterazioni del sistema endocrino
C’è il rischio di infiammare il tratto digestivo, causando danni alle cellule? Possono penetrare nelle cellule e danneggiarne il DNA? Possono rilasciare sostanze chimiche tossiche in grado di alterare il sistema endocrino?
È corretto notare che le evidenze scientifiche a supporto di questi effetti sono ancora limitate, non ci sono ancora risposte certe. Sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i rischi per la salute legati all’esposizione alle microplastiche.
La contaminazione dell’acqua in bottiglia da microplastiche è un problema emergente che richiede attenzione. Sottolineando la diversità nei risultati degli studi, è cruciale perseguire indagini più approfondite per informare adeguatamente le decisioni sulla sicurezza alimentare.