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Il boom dei cibi iperproteici 

Un'analisi critica del fenomeno 

Tra pubblicità mediatica e i forniti scaffali della grande distribuzione, si rimane storditi dal massiccio bombardamento inciso sulle etichette di moltissimi prodotti: “Arricchito di proteine”, “Cibo iperproteico” … 

Nel panorama alimentare odierno è una delle tendenze più in voga: yogurt, latte, succhi di frutta, biscotti, polenta, acqua minerale. 

Pare non ci sia limite alla fantasia dell’advertising industriale, nessuno vuole rimanere indietro nella risposta alla crescente domanda (indotta) di cibi ad alto contenuto proteico.  

  • Ma questa moda è davvero salutare?  
  • Quali sono le conseguenze di un consumo eccessivo di proteine? 

Numeri e tendenze del mercato 

L’Osservatorio Immagino di Gs1 Italy ha rilevato un’impennata del 4,5% nel volume di prodotti iperproteici acquistati in Italia tra giugno 2022 e giugno 2023, con un valore che ha raggiunto la considerevole cifra di 1,7 miliardi di euro. Una tendenza in crescita che coinvolge 7,4 milioni di famiglie italiane, con gli acquirenti più fedeli che spendono fino a 68 euro pro capite. 

(Cfr. Osservatorio Immagino, quattordicesima edizione 2023, Le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani.

Il mito delle proteine 

Dietro questo boom si nasconde il ritorno della dieta chetogenica, un regime alimentare che prevede un drastico taglio dei carboidrati a favore di grassi e, soprattutto, proteine. L’idea è che, in assenza di zuccheri, il corpo entri in chetosi, bruciando grassi e producendo i cosiddetti corpi chetonici per il fabbisogno energetico. 

  • Un’alimentazione sana deve essere equilibrata
  • Le quantità e la qualità dei nutrienti devono essere calibrate con precisione per garantire benessere. 

Va considerato il fatto che, rispetto al passato e alla storia dell’umanità, l’alimentazione contemporanea, nella maggior parte dei casi, è già sufficientemente ricca di proteine.  

L’OMS raccomanda un consumo di 0,9 grammi di proteine per chilo di peso corporeo.  

Una porzione di pasta e un piatto di legumi, forniscono il fabbisogno giornaliero di proteine per la maggior parte delle persone. 

(Cfr. L’EFSA stabilisce i quantitativi di assunzione proteica di riferimento per la popolazione)  

Il perché di questo trend 

L’esplosione di prodotti iperproteici negli ultimi anni è dovuta, probabilmente, a una serie di fattori interconnessi: 

1. Ritorno della dieta chetogenica: la dieta chetogenica, che prevede un drastico taglio dei carboidrati a favore di grassi e proteine, ha vissuto un’ondata di popolarità negli ultimi anni. Questo ha spinto le aziende alimentari a sviluppare prodotti iperproteici per soddisfare la domanda di chi segue questo regime alimentare. 

2. Mito delle proteine: l’idea che le proteine siano la chiave per dimagrire, aumentare la massa muscolare e migliorare le prestazioni sportive è ampiamente diffusa. Le aziende alimentari sfruttano questa convinzione per promuovere prodotti iperproteici come soluzione a tutte le esigenze nutrizionali. 

3. Marketing e pubblicità: le campagne pubblicitarie aggressive, spesso affidate a testimonial famosi, associano i prodotti iperproteici a immagini di successo, benessere e forma fisica ideale. Questo contribuisce a rafforzare l’idea che simili prodotti siano indispensabili per raggiungere determinati obiettivi. 

4. Stile di vita frenetico: la frenesia della vita moderna spesso porta a scelte alimentari rapide e poco salutari. I prodotti iperproteici, spesso pronti al consumo e con un elevato contenuto proteico, si presentano come soluzione pratica e conveniente per chi ha poco tempo da dedicare alla cucina. 

5. Mancanza di educazione alimentare: la scarsa conoscenza delle reali esigenze nutrizionali e dei principi di una dieta sana può indurre i consumatori a credere che i prodotti iperproteici siano la scelta migliore per la loro salute. 

L’eccesso proteico 

L’eccesso di proteine non solo non apporta benefici, ma può addirittura risultare dannoso per l’organismo. Le proteine in eccesso, infatti, vengono smaltite dai reni con un notevole dispendio di azoto, con conseguente sovraccarico per fegato e reni. 

Attenzione agli additivi 

Oltre all’aspetto puramente nutrizionale, i prodotti iperproteici talvolta contengono una lunga lista di additivi, necessari per miscelare le proteine in polvere con altri ingredienti e per renderne il gusto e la consistenza accettabili. Dolcificanti, emulsionanti e altri composti chimici si affiancano alle proteine, sollevando dubbi sulla reale salubrità di questi prodotti. 

Da dove si ricavano le proteine aggiunte? 

Le proteine aggiuntive utilizzate nei prodotti iperproteici provengono da diverse fonti: 

1. Siero del latte: è un sottoprodotto della produzione di formaggio che viene concentrato e purificato per estrarne le proteine. Si tratta di una fonte proteica economica e versatile, utilizzata in molti prodotti iperproteici. 

2. Uovo: le sue proteine sono considerate di alta qualità, con un profilo aminoacidico completo.  

Si possono isolare dall’albume o dal tuorlo e utilizzarle in vari prodotti, come polveri proteiche, yogurt e barrette. 

3. Legumi: i legumi, come soia, piselli e ceci, sono un’ottima fonte di proteine vegetali. Le proteine derivanti essere isolate e trasformate in polveri, farina o altri ingredienti per prodotti iperproteici. 

4. Collagene bovino: è una proteina presente nei tessuti connettivi degli animali, sempre più utilizzato nei prodotti iperproteici. Viene spesso pubblicizzato per i suoi benefici per la salute delle articolazioni e della pelle. 

È importante sottolineare che l’estrazione e la lavorazione delle proteine aggiuntive possono comportare l’utilizzo di vari processi industriali e additivi. Per questo motivo, è fondamentale leggere attentamente le etichette dei prodotti iperproteici e scegliere quelli con un contenuto di additivi e zuccheri aggiunti il più basso possibile. 

Oltre alle fonti proteiche sopracitate, esistono anche prodotti iperproteici arricchiti con aminoacidi specifici, come la BCAA (Branched-Chain Amino Acids), particolarmente apprezzati dagli sportivi. 

È importante ricordare che un’alimentazione sana e bilanciata dovrebbe includere diverse fonti proteiche. I prodotti iperproteici possono essere integrati nella dieta in modo occasionale, ma non al punto da sostituire una dieta varia e completa. 

Efficacia e alternative 

Se da un lato è vero che le proteine offrono un maggior senso di sazietà rispetto a carboidrati e zuccheri, e che il loro metabolismo richiede un maggior dispendio energetico, è importante sottolineare che gli stessi risultati possono essere ottenuti con le proteine contenute negli alimenti naturali consumati con equilibrio e con un occhio alla sostenibilità

L’utilizzo di prodotti iperproteici non va comunque demonizzato, può trovare una sua giustificazione in casi specifici, come ad esempio in presenza di denutrizione o per gli anziani che faticano ad assumere un’adeguata quota proteica con la dieta. Tuttavia, anche in questi casi è fondamentale il parere di un medico o di un nutrizionista per valutare l’effettiva necessità e per individuare i prodotti più adatti. 

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