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Valentina Apeflower 

La storia di una donna che rincorre la sua passione floreale

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  • Storia di una passione 

Un’ape che si infila tra i petali di un fiore non fa notizia.  Che dei fiori, invece, siano caricati in bella mostra su un’Ape, questo invece… 

La storia 

Valentina, ci racconta la sua storia? 

«Non mi sono innamorata del mondo floreale da bambina, non posso raccontare che la nonna mi abbia tramandato l’amore per i fiori o cose simili. Sono nata e vissuta a Palermo, in città. L’elemento naturale che mi ha accompagnata fin da piccola è il mare (si noti il colore che ho scelto per la mia Ape).  

Il mio è stato un colpo di fulmine in un momento particolare della mia vita, in cui avevo già da qualche anno un lavoro con un contratto a tempo indeterminato, un lavoro “qualsiasi” che avevo trovato quando giovanissima, 18 anni, mi sono trasferita a Treviso: impiegata in uno studio notarile (non sapevo nemmeno cosa facesse un Notaio).  

Nel giro di poco tempo ho imparato una gran fetta del lavoro che c’è dietro un atto notarile, eseguivo il mio compito con impegno e responsabilità ma era un impiego “qualsiasi”, non lo avevo scelto». 

Il colpo di fulmine 

Ma tu cosa vuoi fare da grande? è una domanda che di solito si pone a un bambino, a che età se l’è posta? 

«Avevo 23 anni e mi chiedevo cosa volessi fare da grande, che vita volevo veramente… Così, davanti a un banchetto di fiori di un mercato: Zac, il colpo di fulmine. Sono stata profondamente attratta dai colori e dalle forme e la curiosità è scattata d’improvviso come se l’avessi sepolta dentro di me. Ho cercato dove si potesse imparare il mestiere, e contemporaneamente continuavo come sempre il mio diligente lavoro d’ufficio.

Ho frequentato il corso base delle Federazione Nazionale Fioristi, nei fine settimana collaboravo per eventi con altri fioristi e continuavo a frequentare altri corsi formativi. Così si è protratto un periodo lungo più di 10 anni, una vita trascorsa tra fiori e atti notarili, con le pause intense caratterizzate da 2 gravidanze. 

Intanto, nella mia testa, maturava l’idea fissa: prima o poi io avrei lasciato il lavoro in ufficio per aprire un laboratorio floreale tutto mio. 

Pandemia e scelta 

Il 2020 arriva puntuale e, nel frattempo, l’idea del laboratorio floreale classico si era integrata con una formula di vetrina ambulante (se non potevo permettermi un negozio, dovevo trovare un modo per “mostrarmi”) e così è arrivata l’idea dell’Apecar. 

Siamo a marzo 2020, indimenticabile: lockdown e cassa integrazione, la mia idea continua a perfezionarsi, e quando a giugno sarei dovuta rientrare in ufficio – perché finalmente avevo un posto dove portare i miei figli durante le ore lavorative – avevo già preso la decisione, con l’appoggio e la “spinta” di mio marito. Chiamo il Notaio, chiedo un colloquio e spiego la mia scelta. 

Oggi, a 40 anni, sono una fiorista freelance ambulante, con un piccolo laboratorio vicino casa, esattamente quello che volevo fare 17 anni fa. Ce n’è voluto di tempo ma credo sia stato necessario che il sogno maturasse e colorasse di pigmento i suoi petali.  

Credo sia stata per me, faccio fatica a dirlo, una fortuna iniziare a lavorare con i fiori nel primo periodo della pandemia, la gente che passava davanti la mia Ape sembrava si illuminasse. È stato un periodo molto delicato, particolare per tutti, avevamo tutti bisogno di qualcosa di bello, e io ero lì per offrirlo anche in un solo fiore.  

Emozioni 

La frase che accompagna i miei biglietti da visita è: “Emozionati almeno un po’ ogni giorno“. È una convinzione che ho maturato molto prima della pandemia, era già il mio bigliettino da visita nel 2018 quando mi proponevo per qualche lavoretto saltuario da gestire la sera in garage di casa, visto che durante il giorno lavoravo in ufficio e poi avevo i bambini nel pomeriggio. 

Un giorno, una signora di una certa età si avvicina alla mia Ape, osserva ciò che ho esposto e sceglie una piccola composizione, mi guarda e mi dice: «La porto a mio marito».  

Noto che i suoi occhi sono lucidi. Io annuisco, le sorrido e le rispondo che ha fatto senz’altro un’ottima scelta. 

La signora continua e mi dice: “Lei non può immaginare quanto mi abbia resa felice. Vedere qui, lei, con il suo sorriso e i suoi fiori, la ringrazio di cuore”. 

La mia voce si incrina, ringrazio la signora che si allontana. Una immagine che mi si è stampata dentro, indimenticabile. Lì, in quel preciso istante, ho capito di aver raggiunto il mio obiettivo. 

Emozionare, offrire un attimo di benessere, nel senso di stare bene, con la bellezza e la grazia dei fiori che ti lasciano senza parole è la mia vocazione, la mia missione. 

Quando torno a casa, la sera, ho ancora le mani che sanno di petali e gambi e penso a quando tornavo dall’ufficio con le mani sporche di inchiostro lasciato dai sigilli notarili e sorrido di un sorriso soddisfatto. 

Nelle mie composizioni rincorro un’idea, seguo un’ispirazione, un’emozione. Progetto sulla carta e poi provo a ricreare, credo sia il procedimento di qualsiasi artigiano, di un artista». 

Soddisfazione 

Non ci si stanca quasi mai quando si fa ciò che piace?  

«È vero, c’è quel proverbio che dice che se fai ciò che ami non lavorerai mai un giorno nella tua vita. Per me funziona così. Poi è anche vero che, ogni tanto, si sente il bisogno di staccare anche dall’arte/lavoro/passione. È necessario farlo però per ricaricarsi e rinnovarsi». 

Contatti 

Dove e per quante ore lavora? È possibile contattarla? Come?  

«Nel mio laboratorio a Ponzano Veneto, certi lavori li compongo in loco (ad esempio vetrine o allestimenti di locali). Giro alcuni comuni della provincia di Treviso da ottobre a dicembre con l’Ape (il calendario e le tappe vengono aggiornati sulle pagine social di volta in volta). Oppure con partecipo a determinati eventi per l’artigianato. 

Quante ore lavoro? 24 😂. 

Con la testa lavoro veramente tanto perché bisogna pensare a tante cose per i vari progetti da realizzare o da proporre, è un lavoro il mio che richiede preparazione, organizzazione, logistica, trasporto, montaggio. Da zero alla fatturazione, tutto da sola. 

È possibile contattarmi per telefono, whatsapp, mail e pagine social: Instagram e Facebook. Mi si trova facilmente». 

Ma è vero che IFIORICHEVERRANNO è la benzina per la sua Ape Flower?   

«Certamente, IFIORICHEVERRANNO sono tutte le mie idee, la mia creatività e i miei progetti, la mia vita in continua evoluzione profumata»

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