Dottor Gallo, riflettere, gran bel verbo, limpido, pulito, lo crede anche lei?
Riflettevo su alcune frasi di un libro di Elena Loewenthal (“Vita”, Raffaello e Cortina Ed., pp. 116-117):
“La vita è sporca perché è tutte queste cose insieme e molto altro. È una condizione impura, imperfetta. Questa è forse l’unica cosa dimostrabile della vita. Se esiste una perfezione, non solo non è di questo mondo, ma certamente non fa parte della vita.
[…]
La vita è sporca perché le foglie sugli alberi spuntano, sono grandi e brillanti, poi scolorano e nell’agonia cadono per terra, marcendo. La vita è sporca perché sempre, anche sulla foglia più brillante e armoniosa, c’è una macchia. Una sbavatura di colore, un ricamo asimmetrico sul bordo, un buco smangiato, l’ombra di un insetto che l’ha violata, tracce di una tela di ragno che opacizzano il tessuto.
La vita è sporca perché pone delle domande che non hanno risposta, e già domandare costa una fatica improba. La vita è sporca perché il futuro è incerto, anzi ignoto, e il passato vago, sfigurato dalla memoria. Il presente invece sfugge di mano, non esiste, e anche per questo la vita è sporca”.
Com’è possibile per voi di BioClean coniugare il Bio (vita) con il Clean (pulito)?
Dal momento in cui veniamo al mondo, e quindi usciamo da quel “locus” protetto e sterile che è il ventre materno, non abbiamo altro modo per sopravvivere se non quello di adattarci all’ambiente che ci circonda. Ebbene, è connaturata all’uomo l’attitudine all’omeostasi, e a questa capacità di autoregolazione va ricondotto anche il concetto di equilibrio tra vita e pulito.
Equilibrio che per sua natura non è statico ma varia con la società, con i costumi, con la cultura e da ultimo, ma non meno importante, con il concetto di igiene (e di medicina sociale) che si è affermato massivamente a partire dal secolo scorso.
La vita va forse pulita, allora? Continuamente? E come?
Con la parola vita intendiamo un concetto estremamente ampio che abbraccia fasi e periodi differenti. Per questo preferisco rispondere dalla mia prospettiva di imprenditore che opera da più di 35 anni nel settore del cleaning. Gli ambienti che abitiamo sia in contesti di vita privata sia di vita pubblica necessitano di pulizia costante.
L’approccio che ho scelto di abbracciare e promuovere negli ultimi dieci anni è di natura eco-sostenibile, dove ai metodi tradizionali ho sostituito, in alcuni casi, e introdotto ex novo, in altri, processi, attrezzature e prodotti a basso impatto ambientale, biologici ed eco-sostenibili, e in più arricchiti con olii essenziali.
Oggi sono sempre più convinto che sia stata la migliore, seppur faticosa, scelta della mia vita professionale, ma utile per tutto l’indotto: dagli addetti ai lavori alle persone che abitano i luoghi appena puliti.
Se la si pulisce male, la vita, la si uccide, però… BioClean ha un’attenzione particolare, un valore aggiunto, di cosa si tratta?
Da diversi anni studi scientifici accreditati dimostrano che nei servizi di pulizie – tanto domestiche quanto di tipo industriale – l’utilizzo di detergenti particolarmente aggressivi in alcuni casi sicuramente uccidono alcuni germi e batteri presenti negli ambienti, mentre altri li rafforzano diventando chimico-resistenti e a loro volta accrescendone la loro carica e aggressività.
A tutto ciò si aggiunge che per i soggetti, dai più piccoli ai più adulti, chimico-sensibili e/o allergici oppure i soggetti con sempre più frequenti disfunzioni ormonali, il fatto di trascorrere numerose ore in ambienti puliti con detergenti chimici può causare delle problematiche che vanno dai comuni mal di testa ad altri tipi di reazione più severi.
Avendo osservato questi fenomeni, che hanno direttamente colpito un membro della mia famiglia, ho scelto di provare a percorrere una strada diversa, con garanzia di pulito e igiene senza però creare effetti secondari di disturbo. Nel 2013 nasce infatti BioClean.
Abbiamo intervistato il Dott. Alberto Gallo, CEO e Funder, di BioClean ecco il Podcast: