È vero o è vetro? Se si parte dall’etimologia non si sbaglia mai e tutto pare un po’ più trasparente.
I latini lo chiamavano vitrum, probabilmente un composto derivato dalla radice di videre, “vedere”, vid-trum, “ciò che fa vedere”, “trasparente”.
In veneziano ‘xe vero’ significa è vero o è vetro o viceversa. Beh, se in qualche modo, dal 1291, è scontato parlare della verità del vetro a Murano… Ma nelle Marche?
Il vetro nelle Marche
Dottor Michele Gasperini com’è nata la passione del vetro a Pesaro?
«Il vetro arriva a Pesaro nel secondo dopo guerra, con la nascita del mercato del mobile “moderno” che si specializza via via negli anni, diventando un vero e proprio polo industriale per il mondo delle cucine e del bagno. L’indotto che si sviluppa dà vita al grande distretto del vetro pesarese/marchigiano che è, o per meglio dire, che è stato, uno dei più grandi in Europa.
Non è un caso se oggi oltre a Tonelli, anche alcuni nostri competitor sono qui a pochi passi da noi e se da tutta Italia, grandi brand del design si avvalgono di artigiani vetrai delle nostre zone. La tradizione è un valore aggiunto del Made in Italy e un materiale come il vetro esalta il savoir faire italiano sia dal punto di vista estetico che pratico».
Designer
Voi siete specializzati nei mobili in vetro, chi sono stati Isao Hosoe e Marco Gaudenzi?
«Penso a loro come ai genitori della Tonelli. Il loro incontro alla Fiera del Mobile di Pesaro e la loro amicizia sono stati all’origine di tutto. La passione per il vetro, ma ancor prima per la ricerca e la sfida tecnologica univa queste due persone da tempo. L’idea di dare vita ad una collezione di arredi in vetro piano saldato UltraVioletti è stata la scintilla che dopo 35 anni è ancora alla base della nostra filosofia aziendale.
Isao è purezza ed essenza, forma e azione. Per lui il vetro era magia in movimento. Marco è funzione e proporzione. La genialità applicata al vetro.
E come ogni genitore, man mano che la “creatura” cresceva, l’hanno seguita e custodita, fino a lasciarla poi “procedere sui suoi passi” per trovare la propria strada ma facendo tesoro dell’esperienza pregressa.
Tanti designer si sono confrontati con il nostro modo di fare design in vetro e ancora oggi quel desiderio di ricerca e sfida di fine anni ’80, è vivo e fonte di ispirazione!».
Opere d’arte
Ci può raccontare alcune delle opere più famose di questi creatori creativi?
«I prodotti più rappresentativi della filosofia di Isao Hosoe sono sicuramente l’Albero e lo Scenario. Ancora entrambe presenti all’interno del nostro catalogo, sono riconosciuti come le nostre icone.
Albero nasceva come espositore per dischi (in vinile) per poi diventare un porta riviste quando questi furono rimpiazzati dalle cassette prima e dai cd poi, prima di tornare alla moda qualche anno fa.
Albero, che è stato disegnato nel 1988, ha attraversato tutte queste trasformazioni ed è rimasto lo stesso, con la base girevole in vetro e sfere di acciaio, brevettata proprio in quell’anno e la struttura in vetro di diversi spessori disegnata nel rispetto della sezione aura.
Questo prodotto voleva dimostrare tutta la bellezza, la precisione e la tecnica del vetro incollato, ispirandosi a quanto la natura ci mostra ogni giorno. Ancora oggi è un prodotto rappresentativo non solo di un modo di intendere il design ma di concepire l’organizzazione dello spazio.
Scenario nasce qualche anno dopo. E’ un porta-TV, nato con le televisioni a tubo catodico e ancora oggi attualissimo per le moderne TV a schermo piatto. La base girevole permetteva di orientare lo schermo in base alle proprie esigenze, il ripiano aggiungeva funzionalità e il risultato finale è quello di avere tutto sospeso in aria! Vedendo Scenario si ha la percezione della forza del vetro, e anche se le TV di oggi sono molto più leggere, l’effetto è davvero magico.
I prodotti di Marco Gaudenzi rispecchiano la sua scuola di ingegnere e architetto. La funzione è al primo posto e c’è sempre un dettaglio o una soluzione geniale che caratterizza i suoi pezzi. Il carrello Grattacielo è ultra minimale, con un sistema di sovrapposizione degli elementi che lo rende unico per semplicità e pulizia formale. Anche la scelta della ruota di tipo industriale è stata una precisa valutazione, che in effetti ha reso questo prodotto universale e senza tempo all’interno di ogni stile di arredo».
Polvere
“Ricorda che sei polvere e in polvere ritornerai”, è una frase che suona molto umana, dal punto vista esistenziale… Ci racconta la magia creativa del vetro?
«È proprio così, nella accezione più stretta della frase… il vetro nasce da una polvere e può tornare ad essere polvere all’infinito. La magia più incredibile del vetro, secondo me, è proprio quella di essere un materiale circolare all’infinito. È la natura che si trasforma, diventa liquida, poi solida, trasparente per tornar poi esattamente allo stato iniziale.
Il vetro è l’unico materiale ad avere queste caratteristiche. Il modo in cui Tonelli lo manipola per i suoi arredi è solo uno dei tanti metodi di lavorazione del vetro, che in realtà è talmente versatile da essere ovunque attorno a noi. In cucina con bicchieri, vassoi, bottiglie.
Nella conservazione degli alimenti. In edilizia con finestre, vetrate, tetti, scale, parapetti. Nelle auto. Negli strumenti tecnologici, negli schermi, negli smartphone.
In medicina è fondamentale, ed è anche per questo che il 2022 è stato dichiarato l’anno del vetro. Perché è un materiale che circonda e attraversa le nostre vite ricordandoci che la bellezza è sostenibilità e che il design è lo strumento per rendere fruibile questa bellezza.
Riciclo Kristal Fusion
Voi della Tonelli design lavorate anche gli scarti, chi rompe paga e i cocci sono suoi, come dire: non si butta via nulla … Ci spiega come?
«Nel 2017 Paolo Lomazzi ci propone una sua idea di riciclo del vetro. Da anni stavamo studiando quale fosse il modo migliore per riciclare gli sfridi del vetro delle nostre lavorazioni, senza successo. Ci si scontrava sempre con una disomogeneità di geometrie, che impedivano di industrializzare ogni processo.
La sua idea fu quella di ridurre il vetro in piccoli frammenti e mescolarli come se fosse un liquido. È nato così un nuovo materiale, che abbiamo brevettato con il nome di “Kristal Fusion”. Questo materiale può essere colato all’interno di uno stampo, per fargli assumere svariate forme tridimensionali e si può colorare dando ampio spazio alla creatività.
La prima collezione nata dalla mente di Paolo Lomazzi è “Il Paese Delle Meraviglie”, piccoli tavolini di forme dimensioni e colori diversi, che stanno riscuotendo un grande apprezzamento da parte del pubblico».
Ciclo energivoro
Il gas è alle stelle e la materia prima fonde a 1700 C°, come affrontate e come credete di confrontarvi con questo caro prezzi?
«Questo è un vero dramma per tutta l’industria vetraria, che è notoriamente tra le più energivore. La produzione delle lastre di vetro Float, usate nella maggior parte delle applicazioni in vetro, consiste nella fusione del magma di silicio ad altissima temperatura all’interno di un forno alimentato a gas. Tutte le lavorazioni successive per lavorare le lastre sono fatte da macchinari a controllo numerico alimentate da energia elettrica.
Nell’ultimo anno il prezzo delle lastre di vetro Float ha raggiunto aumenti fino al 120%! Gli aumenti sono stati così repentini che non c’è stato il tempo di trovare o valutare soluzioni alternative, ammesso che ne esistano.
Da subito abbiamo avviato attività per reperire energia elettrica da fonti rinnovabili e ridurre il consumo delle nostre attrezzature, ma sono investimenti a lungo termine che non possono compensare una situazione che si è aggravata in così poco tempo e che al momento non sembra migliorare.
L’aspetto positivo, dovuto alla peculiarità dei nostri prodotti, è il fatto che tutte le lavorazioni sono definite “a freddo”, non dobbiamo cioè scaldare la lastra per poterla lavorare, a differenza di altri brand, che dovendo curvare o fondere il vetro, oltre all’aggravio sulla materia prima, hanno quello sulla trasformazione.
Per ora stiamo lavorando su un equilibrio basato sulle marginalità, che permette un sostentamento economico dell’azienda senza un aggravio sui prezzi ai consumatori… nell’attesa che la situazione caro prezzi si risolva».