Uno studio recente ha attirato l’attenzione della comunità medica e scientifica presentando risultati promettenti riguardo ai benefici di una dieta povera di sale sulla salute del cuore.
Questa ricerca, condotta su un vasto campione di popolazione e presentata al congresso annuale della Società Europea di Cardiologia ad Amsterdam, ha analizzato i dati di oltre 500.000 individui dello UK Biobank, che sono stati seguiti per un periodo di 11 anni.
L’approccio dello studio
Gli studiosi hanno categorizzato i partecipanti in base alla frequenza con cui aggiungevano sale alle proprie pietanze:
- “mai/raramente”,
- “a volte”, “di solito”
- “sempre”.
Questo approccio ha permesso loro di valutare l’impatto del consumo di sale sulla salute cardiaca nel lungo periodo.
Risultati sorprendenti
I risultati dello studio hanno rivelato correlazioni significative tra il consumo di sale e la salute del cuore:
- Coloro che non aggiungevano mai sale ai pasti hanno mostrato un rischio di sviluppare fibrillazione atriale (AF), una comune condizione cardiaca, ridotto del 18% rispetto a chi lo faceva abitualmente.
- Anche coloro che aggiungevano sale solo occasionalmente hanno presentato un rischio di AF inferiore del 15% rispetto ai consumatori abituali.
- Inoltre, chi ha ridotto l’aggiunta di sale, passando da “sempre” a “di solito”, ha evidenziato un 12% in meno di rischio di sviluppare AF.
Implicazioni e raccomandazioni
Questi risultati suggeriscono che anche piccole riduzioni nell’assunzione di sale possono portare a significativi benefici per la salute del cuore. È importante notare, tuttavia, che lo studio è di tipo osservazionale e non può stabilire una relazione diretta di causa-effetto.
Per promuovere una migliore salute cardiaca, è fondamentale seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie che suggeriscono di limitare l’assunzione di sale a non più di 5 grammi giornalieri.
È inoltre consigliabile leggere attentamente le etichette degli alimenti, scegliere cibi freschi e poco elaborati.
Una dieta povera di sale, nota anche come dieta iposodica, può essere strutturata in modo efficace seguendo alcune linee guida nutrizionali. Ecco come si può organizzare:
1. Limita l’aggiunta di sale durante la preparazione dei pasti:
- Utilizza spezie ed erbe aromatiche per insaporire i piatti.
- Riduci gradualmente la quantità di sale aggiunto durante la cottura, abituando il palato a sapori meno salati.
2. Scegli cibi freschi e poco elaborati:
- Opta per frutta e verdura fresca, naturalmente prive di sodio.
- Evita cibi confezionati, pronti all’uso o precotti, che spesso contengono elevate quantità di sale come conservanti.
3. Leggi attentamente le etichette:
- Controlla le etichette degli alimenti confezionati per individuare il contenuto di sodio. Privilegia quelli con un contenuto inferiore.
- Attenzione anche ai termini come sodio, sodio bicarbonato, nitrato di sodio, nitrito di sodio, MSG (glutammato monosodico), che indicano la presenza di sale nei prodotti alimentari.
4. Limita il consumo di alimenti ad alto contenuto di sale:
- Riduci il consumo di alimenti come snack salati, cibi in scatola, cibi surgelati, formaggi stagionati, salse pronte e cibi da fast food.
- Prepara alternative casalinghe più salutari.
5. Attenzione alla preparazione:
- Evita metodi di cottura che richiedono l’aggiunta di sale, come l’immersione in soluzioni saline o l’uso eccessivo di condimenti salati.
6. Bevi molta acqua:
- Mantieni un’adeguata idratazione bevendo abbondante acqua durante il giorno.
- Evita bevande gassate, che possono contenere quantità significative di sodio.
Seguire queste linee guida può aiutarti a strutturare una dieta povera di sale che favorisca la salute del cuore e riduca il rischio di problemi cardiaci. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, specialmente se si hanno condizioni mediche preesistenti.
Consultazione con un professionista
Per sviluppare un piano dietetico personalizzato e sicuro, è consigliabile consultare un medico o un nutrizionista. Questo permette di adottare un approccio mirato e individuale per ridurre il consumo di sale e migliorare la salute cardiovascolare nel lungo termine.
Fonte: Adding salt to foods and hazard of premature mortality.