In un significativo traguardo legislativo, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la nuova Direttiva Red III sull’energia rinnovabile. Questa decisione segna la conclusione di un processo iniziato nel 2021 come parte del pacchetto Fit for 55.
La direttiva è destinata a svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare l’UE a raggiungere l’ambizioso obiettivo climatico di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Ecco una tabella riassuntiva dei dati sull’energia elettrica prodotta in Europa nel 2022 e sulle principali fonti rinnovabili:
Fonti di Energia Elettrica | Percentuale |
Fonti Rinnovabili (Totale) | 39,4% |
– Idroelettrica | 14,3% |
– Eolica | 12,4% |
– Solare | 6,7% |
– Biomassa | 7,0% |
Combustibili Fossili (Totale) | 38,7% |
– Gas Naturale | 19,6% |
– Carbone | 15,8% |
– Petrolio | 7,3% |
Energia Nucleare | 21,9% |
Quota di Energia Rinnovabile (2022) | 21,8% |
Principali Fonti Rinnovabili in Europa | |
– Biomassa | 70% |
– Idroelettrica | 20% |
– Eolica | 12% |
– Solare | 6% |
Obiettivi di Decarbonizzazione dell’UE
- Obiettivo per l’energia rinnovabile entro il 2030: 40% dei consumi finali lordi di energia.
- Aumento della produzione di energia eolica e solare.
Situazione in Italia
- Quota di energia rinnovabile sui consumi finali lordi di energia in Italia: 21,6%.
- Principale fonte rinnovabile in Italia: Biomassa (60%).
- Altre fonti rinnovabili in Italia: Idroelettrica (20%), Eolica (10%), Solare (10%).
Questi dati evidenziano l’importanza delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica in Europa e gli obiettivi di decarbonizzazione che l’UE e l’Italia si sono prefissati per il futuro.
(Cfr. Eurostat, Statistics Explained)
Punti chiave
Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE: la Direttiva Red III sarà presto pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno poi un periodo di grazia di 18 mesi per incorporare la direttiva nella loro legislazione nazionale.
Obiettivo ambizioso sull’energia rinnovabile: come obiettivo generale, la direttiva impone che entro sette anni le fonti rinnovabili rappresentino almeno il 42,5% del consumo energetico totale dell’UE. Si tratta di un obiettivo legalmente vincolante a cui tutti gli Stati membri sono tenuti a contribuire, con ulteriori incoraggiamenti a raggiungere il 45%.
Raddoppio del contributo delle energie rinnovabili: questa direttiva mira a raddoppiare il contributo attuale delle energie rinnovabili nel mix energetico europeo. Nel 2021, hanno rappresentato il 21,8% del consumo energetico dell’UE (il 19% in Italia).
Va notato che molti paesi europei sono già significativamente avanti in questo settore (ad esempio, Islanda 85,8%, Norvegia 74,1%, Svezia 62,6%, Finlandia 43,1%, Lettonia 42,1%, Albania 41,4%, ecc.).
Obiettivi specifici per settore
La direttiva stabilisce anche obiettivi specifici per i settori dei trasporti, dell’industria, del controllo climatico degli edifici e delle bioenergie.
- Settore dei trasporti: permette agli Stati membri di scegliere tra una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra o il raggiungimento di almeno il 29% di energia rinnovabile nel settore, con obiettivi minimi come il 5,5% per i biocarburanti avanzati e l’1% per i combustibili rinnovabili non biologici, principalmente l’idrogeno verde.
- Settore industriale: il settore industriale è chiamato a aumentare l’uso di energie rinnovabili dell’1,6% all’anno, e il 42% dell’idrogeno utilizzato deve essere verde entro il 2030, salendo al 60% entro il 2035.
- Criteri di sostenibilità per la biomassa: la direttiva rafforza i criteri di sostenibilità per l’uso della biomassa a fini energetici, al fine di ridurre il rischio di una produzione insostenibile di bioenergia.
- Controllo climatico degli edifici: gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di CO2. La direttiva stabilisce obiettivi ambiziosi per l’uso di energie rinnovabili nei sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Fino al 2026, l’uso di energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento dovrà aumentare di almeno lo 0,8% annuo, per poi salire all’1,1% dal 2026 al 2030, raggiungendo infine almeno il 49% alla fine del decennio.
Conclusioni
L’approvazione della Direttiva Red III rappresenta un passo significativo nell’impegno dell’UE nella lotta ai cambiamenti climatici. Stabilendo obiettivi ambiziosi sull’energia rinnovabile e obiettivi specifici per settore, la direttiva mira a accelerare la transizione verso un panorama energetico sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
Mentre la pubblicazione della direttiva nella Gazzetta Ufficiale dell’UE è imminente, gli Stati membri affrontano ora il compito cruciale di integrare queste disposizioni nella loro legislazione nazionale. In definitiva, questa direttiva rappresenta uno strumento vitale nella più ampia strategia dell’UE per raggiungere una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, in linea con gli sforzi globali per affrontare la crisi climatica.
Fonte: Consiglio Ue, la direttiva Red III è legge: energie rinnovabili almeno al 42,5% al 2030.