Simone, abbiamo visto il tuo video.
Non è la prima volta che scorriamo, scrollare forse è il verbo più adatto al momento, un video di promozione alla solidarietà, al dono. Ma il tuo ci è sembrato subito diverso, più credibile. Inviti a donare il sangue, le piastrine, il plasma, a iscriversi al registro donatori di midollo osseo ADMO.
Perché questa sensazione di credibilità evidente?
Cosa ti è successo? Che cosa hai passato?
«Ho lottato. Ho lottato a lungo contro un linfoma, un tumore del sangue. Per oltre due anni ho fatto chemioterapia e di conseguenza ho avuto bisogno di trasfusioni.
Ogni volta che c’era questa necessità le paure erano tante, ma la principale era quella che non ci fosse disponibilità di sangue o di piastrine. Purtroppo, qualche volta la trasfusione veniva rimandata al giorno dopo. Ringraziando Dio sono stato seguito, e lo sono ancora, da medici e personale infermieristico di grande qualità che mi ha aiutato e mi aiuta ad avere meno preoccupazioni possibili.
Nel 2017 ho avuto la mia rinascita:
un trapianto di midollo osseo mi ha rimesso in gioco e oggi sono vivo grazie al gesto di totale gratuità di un giovane ventenne tedesco».
Quanto questa esperienza ti ha cambiato la vita? Com’era Simone prima e quale sarà il Simone di domani?
«Non c’è un Simone prima e dopo la malattia. Ho sempre creduto nella solidarietà, nel bene, nel sorriso come terapia. Certo, ho assunto una consapevolezza nuova della parola vita. Nulla è più scontato per me, oggi, neanche un fiore appena sbocciato. E allora mi fermo a guardarlo e mi emoziono.
Cosa farò domani? Non lo so. Vivo la mia vita colma di montagne russe con tutto l’amore possibile, accettando le giornate nelle quali il fisico si sente ko e sperando che l’indomani sia migliore. Io vivo di speranza».
Io vivo di speranza
Donare è vitale, lo dici tu e lo dici con passione. In che senso può essere vitale per il donatore?
«Donare è importante sia per chi fa questo dono, sia per chi lo riceve. Chi dona deve essere orgoglioso di sapere che aumenta le speranze di guarigione di un altro essere umano e chi riceve deve essere grato per la bellezza di tale gesto».
A un certo punto del tuo appello ti mancano le parole: si salvano vite, si salvano famiglie, amori.
Cos’è amore per te?
«Si salvano amori perché un padre può tornare dai suoi figli e da sua moglie, un ragazzo dai suoi genitori e così via. Donando, gli amori della nostra vita possono avere una seconda chance. L’amore è il motore del mondo, senza il quale siamo persi».
Tu sei vivo per un dono multiplo…
«Invito tutti a donare. Non c’è cosa più bella che sapere di poter rimettere in moto una vita».
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