«Hai preso le vitamine?».«Io le prendo per prevenire che è meglio che curare, no?».Eccetera.
Ci sono cresciuto con le vitamine da integrare.A ogni cambio stagione i miei ci tenevano tanto, loro che venivano dalla fame nera della guerra.«Prendila che fa bene!».
Ma è proprio vero?
Sono passati tanti anni da quelle ‘abitudini’ suggerite dai media e dalla comunicazione medica dell’epoca. Ma ho come l’impressione siano rimaste intatte, sottopelle. Uno studio recente pare mettere in discussione tutto ciò che sembrava evidente.
Vita & salute WEB ne parla con Mattia Farris, studente di biologia molecolare.
Come stanno le cose?
«Una recente revisione, effettuata analizzando 84 studi che hanno coinvolto più di 700.000 persone, ha trovato poche o nessuna evidenza che l’assunzione di integratori vitaminici e minerali possa essere efficace nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro.
Cosa dice lo studio pubblicato?
«Per gli integratori bisogna considerare delle eccezioni. Diete altamente restrittive e condizioni mediche personali sono alcuni esempi per cui gli integratori potrebbero essere raccomandati e necessari. Bisogna sempre consultare il proprio medico e rinunciare al “fai da te”.
In genere le persone assumono vitamine per mantenersi in salute e sentirsi pieni di energia. Nella maggior parte dei casi, gli integratori vitaminici sono solo uno spreco di soldi».
Sono davvero utili per la salute?
«Secondo gli scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago rappresentano uno spreco di soldi perché non esistono prove sufficienti che l’assunzione di multivitaminici o integratori singoli possa aiutare realmente a prevenire varie malattie. Gli integratori non dovrebbero rappresentare un modo per compensare una dieta e uno stile di vita dannosi.
La revisione sistematica pubblicata su JAMA supporta le nuove raccomandazioni della United States Preventive Services Task Force (USPSTF), un gruppo indipendente di esperti che formula raccomandazioni basate sulle più aggiornate evidenze scientifiche.
È bene ribadire che le nuove linee guida USPSTF non si applicano ad esempio alle donne in gravidanza, perché alcune vitamine come l’acido folico sono essenziali per supportare il normale sviluppo fetale.
Dal 2014 sono stati pubblicati molteplici studi su larga scala e non abbiamo visto alcuna prova convincente e solida sul reale beneficio degli integratori nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro. Ecco perché la task force sconsiglia di assumere integratori per la prevenzione di queste patologie.
«Gli esperti sono concordi nell’affermare che, invece di assumere integratori vari, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura e fare esercizio fisico con regolarità sono i modi migliori per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e cancro».
Soldi buttati?
«I produttori di integratori non possono mettere in etichetta che il loro prodotto “riduce il rischio di malattie cardiovascolari”. Possono piuttosto indicare che i loro prodotti possono “promuovere un cuore sano”, “rinforzare l’immunità” e altre vaghe promesse sul miglioramento dei processi riconducibili alla fatica».
Contro il cancro, è utile l’integrazione delle vitamine?
«Le malattie cardiovascolari e il cancro sono le 2 principali cause di morte negli Stati Uniti e l’integrazione di vitamine e minerali è stata proposta per aiutare a prevenire queste condizioni»; è il topic di questo studio.
Le conclusioni?
«La supplementazione di vitamine e minerali è stata associata a scarso o nessun beneficio nella prevenzione del cancro, delle malattie cardiovascolari e della morte, con l’eccezione di un piccolo beneficio per l’incidenza del cancro con l’uso di multivitaminici».
In pratica?
«Dallo studio emerge chiaramente che la vitamina E non previene malattie cardiovascolari e cancro e il beta carotene può essere associato anche a un aumentato del rischio di morte per malattie cardiache».
Come dire, benissimo!