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‘Donatori’ forzati. Storie e visi di uomini e donne trattati come pezzi di ricambio

Vita & Salute Web dialoga con Roberto Orazi documentarista, regista e autore del film H.O.T. human organ traffic

«Su internet non trovi nulla, solo robaccia», non è vero, non è sempre vero, non è del tutto. Di robaccia ce n’è, a tonnellate, ma con un po’ di pazienza, se si ha un po’ di fortuna…

Su internet abbiamo trovato un film-documentario, spezzettato, una serie di recensioni serie, un viso di profilo, un indirizzo FB, e sai che?

Io ci provo: «Roberto, buongiorno. Mi chiamo Davide Mozzato, sono coordinatore di una rivista: Vita&Salute WEB . Nel mese di ottobre usciremo con il primo numero, imperniato sul tema del dono. Mi farebbe piacere dialogare anche con lei visto il suo ottimo lavoro HOT human organ traffic. Che ne dice? Non ho trovato la sua e-mail, per questo le scrivo su FB. Le segnalo i miei contatti: d.mozzato@vitaesalute.net. Grazie. Davide».

Oh, mi ha risposto, quasi subito. Fissiamo un appuntamento, mi racconta un pezzetto della sua storia, è felice di collaborare, ci diamo del tu. «Roberto, io vorrei tu ci raccontassi dei tuoi incontri, delle tue emozioni, del tuo tatto e del tuo contatto con questi ‘donatori’ forzati. Del problema in generale ci interessa molto, ma delle storie di queste singole persone ancora di più».

La risposta?

«Ok Davide, ci sto, quei visi, quei luoghi non li ho dimenticati, non li posso dimenticare, non li dimenticherò mai».

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