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Architetto delle parole
Gianni Biondillo scrive romanzi gialli, ma è un architetto…
Com’è possibile?
«Non si smette mai di essere architetti», dice Gianni, un uomo davvero difficile da incastrare in un’etichetta.
Gli architetti, in quanto uomini, raccontano storie e sono al contempo storie ambulanti e deambulanti.
Città
E le città?
Le città non sono solo copertine colorate e grigie, contenitori nei quali riporre eliografie sbiadite e scontornate, anche le città sono storie raccontate che, però, vanno sapute leggere e narrare, ancora e ancora.
Pare che il grande Victor Hugo abbia lasciato scritto:
«La città è un gran libro di pietra».
Ma in che lingua è stato scritto questo libro?
E poi, è ancora di facile lettura?
Il lessico metropolitano è comprensibile per uno che come me si ritrova dislessico e vive in campagna?
I manufatti cittadini, in senso lato – perché una volta si scriveva e si costruiva solo a mano – sono pagine voluminose di enormi tomi numerati, civilmente stampigliati (pari e dispari) sulle facciate o sulle ringhiere esterne.
I fabbricati esprimono contenuti, la loro forma è già sostanza, pensiero e filosofia staticizzata, fondamenta slanciate e fluttuanti, sempre con la testa tra le nuvole e, in qualche caso, fortemente snellito, riescono pure a grattarle le nuvole.
Città vive
Sono davvero statiche le città? Sono immobili sul serio?
Come tutti i libri, anche le città, possono essere sottolineate (mai scarabocchiate), allargate, spolverate, possono avere delle pagine che devono ancora essere scritte o addirittura riscritte.
Da chi?
Dai cittadini della civitas che la vivono e la abitano, oltre che da chi le progetta e le modella.
Dalle linee alle parole, Biondillo ci mostra che il passo sul selciato della piazza, sul ghiaino del vialetto o sull’asfalto nero, è davvero breve, sempre di azione comune si tratta di comunicazione.
L’architetto tratteggia assieme allo scrittore ciò che va messo in comune, ciò che serve alla comunità per capire sé stessa.
Apri questo link e sfoglia la pianta in scala 1:1 del suo pensiero.
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