È stata una sensazione strana quella che noi di VeS WEB abbiamo provato nell’intervistare lo pneumologo Roberto Boffi, autore, insieme alla biologa nutrizionista Anna Villarini e alla giornalista Lorella Beretta di un libro corredato dalle ricette dello chef Cesare Battisti: Smetti di fumare con gusto, senza ingrassare, Sperling & Kupfer.
Perché una sensazione strana? Un po’ di pazienza, procediamo con ordine.
Dottor Boffi, quali sono le strategie più efficaci per affrontare la dipendenza dal fumo e garantire un successo duraturo?
«Le strategie più efficaci per affrontare la dipendenza dal fumo e ottenere una cessazione duratura dal tabagismo si basano su un approccio completo e ben strutturato. È fondamentale partire da un’adeguata motivazione, che deve essere supportata da metodologie psicologiche e, in alcuni casi, farmacologiche.
In “Smetti di fumare con gusto”, sconsiglio ai fumatori di ricorrere a cure miracolistiche, come agopuntura, auricoloterapia, omeopatia, poiché esse non hanno una validità scientificamente comprovata.
Suggerisco, invece, di considerare terapie approvate e validate, come i farmaci antifumo, accompagnati dal supporto di counseling, sia di persona che online o telefonico, per un percorso di disintossicazione più solido ed efficace».
Perché è importante utilizzare il termine “dipendenza” invece di “vizio” quando si parla di fumo di tabacco?
«L’uso del termine “dipendenza” al posto di “vizio” è cruciale perché il fumo di tabacco genera una vera e propria dipendenza, soprattutto dovuta alla presenza di nicotina, che agisce sul nostro sistema nervoso e rende schiave le persone, al di là della loro libertà, del libero arbitrio e della volontà.
Chiamarlo “vizio” minimizza la complessità della dipendenza, che ha un impatto profondo sulla salute e sulla vita delle persone coinvolte, non solo dei fumatori».
Quali sono le strategie concrete per evitare di ingrassare, essere troppo nervosi o soffrire di insonnia lungo il percorso per smettere di fumare?
«Possono subentrare effetti collaterali nel processo di cessazione del fumo, l’ingrassamento è uno di questi, ma si può diventare nervosi o soffrire di insonnia.
Suggeriamo di seguire un’alimentazione adeguata e di mangiare cibi di stagione, come frutta, verdura e pesce, poiché sono alimenti che offrono importanti poteri nutritivi e antiossidanti. Inoltre, si incoraggia di evitare i cibi eccessivamente calorici o poco sani.
Va ricercata, anche con l’ausilio di consigli di un professionista, una corretta gestione dello stress, sia a livello psicologico che fisico.
In che modo il vostro contributo può aiutare i fumatori a ritrovare il piacere di fare le cose per il bene di sé stessi e del pianeta?
«Questo libro ha un approccio particolare. Che fumare faccia male (aspetto negativo) lo sanno tutti, è chiaro, è scritto a caratteri cubitali. Che senza fumo ci sia più gusto, invece (aspetti positivi) …
Il libro mira a incoraggiare i fumatori a scegliere di liberarsi dalla dipendenza del fumo non solo per evitare malattie come tumori o infarti, ma soprattutto per ritrovare il piacere di prendersi cura di sé stessi e del pianeta.
Attraverso il ritorno al gusto del cibo e delle attività svolte, si offrono spunti e ricette per una maggiore consapevolezza nelle scelte quotidiane riguardanti l’alimentazione, l’attività fisica e lo stile di vita. Vogliamo che i lettori trovino una motivazione più profonda nel processo di smettere di fumare, per raggiungere un benessere globale e sostenibile».
L’intervista si conclude qui.
Ci resta addosso la sensazione strana di veder realizzato da professionisti di fama internazionale, un progetto che noi di VeS abbiamo difeso e diffuso per molti dei nostri 70 anni e fino ai primi anni ‘90.
Allora ci avevamo visto giusto anche noi, abbiamo avuto un’intuizione comune? Abbiamo precorso i tempi? Forse. Sono soddisfazioni, comunque, che sciolgono in bocca un buon sapore, un buonissimo gusto.
