Il consumo di latte crudo può essere considerato una tendenza o una moda in alcune comunità o cerchie di consumatori. Negli ultimi anni, alcune persone hanno dimostrato un interesse crescente per i prodotti alimentari non processati e naturali, tra cui il latte crudo.
Considerano quest’ultimo un alimento più “naturale” e meno elaborato rispetto al latte pastorizzato, convinti che possa conservare più nutrienti e potenziali benefici per la salute.
Noi di VeS WEB ne parliamo con Daniele Banfi, Giornalista professionista e redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi.
Quali sono i rischi associati al consumo di questo alimento?
«Il latte crudo è il latte che non subisce alcun trattamento termico dopo la mungitura, il che significa che potrebbe contenere batteri patogeni. Questi batteri possono rappresentare una minaccia per la salute umana se il latte crudo e alcuni dei suoi derivati vengono consumati senza che la materia prima venga sottoposta a bollitura.
Una delle complicanze che può derivare dal consumo di latte crudo e derivati è la sindrome emolitico-uremica, patologia causata dalla presenza di alcuni microrganismi patogeni presenti nel latte contaminato. Si tratta di una sindrome particolarmente pericolosa nei bambini».
Il consumo di latte crudo comporta una serie di rischi per la salute dovuti alla possibile presenza di batteri patogeni e altri microrganismi nel latte non trattato termicamente. Ecco alcuni dei principali rischi associati:
- Contaminazione batterica: Il latte crudo può essere contaminato da batteri patogeni come Escherichia coli (E. coli), Salmonella, Listeria e Campylobacter. Questi batteri possono causare gravi infezioni gastrointestinali, con sintomi che vanno dalla diarrea acuta alle complicazioni più gravi come la sindrome emolitico-uremica (SEU).
- Sindrome emolitico-uremica (SEU): La SEU è una malattia grave che può verificarsi a seguito dell’ingestione di alimenti contaminati da batteri come E. coli. Questa sindrome provoca danni ai globuli rossi, coaguli di sangue e può causare un’insufficienza renale acuta. I bambini sono particolarmente vulnerabili a questa condizione.
- Infezioni alimentari: Il consumo di latte crudo può portare a infezioni alimentari che causano sintomi come diarrea, vomito, febbre e malessere generale. Queste infezioni possono richiedere cure mediche e avere conseguenze a lungo termine sulla salute.
- Rischio per i gruppi vulnerabili: I bambini, gli anziani, le donne in gravidanza e le persone con sistema immunitario indebolito sono particolarmente a rischio di gravi complicazioni legate al consumo di latte crudo. Questi gruppi dovrebbero evitarne il consumo per proteggere la propria salute.
- Leggi e regolamenti: In molti paesi, ci sono leggi e regolamenti che regolamentano la vendita e il consumo di latte crudo. Alcuni luoghi richiedono l’etichettatura chiara dei prodotti a base di latte crudo e possono imporre restrizioni sulla sua vendita al fine di mitigare i rischi per la salute pubblica.
Il consumo di latte crudo è sconsigliato, specialmente per i bambini?
«Esattamente. Si raccomanda vivamente di evitare il consumo di latte crudo a meno che non siano stati sottoposti a un adeguato trattamento termico, come la bollitura. Questo perché, vale la pena ripeterlo, può essere contaminato da microrganismi patogeni durante le fasi di mungitura, raccolta, lavorazione, immagazzinamento e distribuzione.
Questa contaminazione può avvenire attraverso il contatto con superfici contaminate, come la pelle delle mammelle delle mucche o le mani degli operatori».
Può spiegare meglio cosa sia la sindrome emolitico-uremica?
«La sindrome emolitico-uremica è una condizione che si instaura quando i batteri patogeni come Escherichia coli presenti nel latte producono delle tossine. Queste possono causare la formazione di micro-coaguli di sangue che danneggiano gli organi, principalmente i reni.
Si tratta di una situazione rara ma colpisce principalmente i bambini, che risultano più suscettibili al contagio».
Qual è la legislazione in merito al consumo di latte crudo?
«Un decreto del Ministero della Salute e un’ordinanza specifica stabiliscono, per quanto riguarda la vendita di latte crudo, l’obbligo di indicare sulle macchine erogatrici la dicitura “Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura” al fine di proteggere i consumatori da eventuali agenti patogeni.
Diverso è il discorso per quanto riguarda i formaggi ottenuti da latte crudo come il Grana Padano, Il Parmigiano Reggiano, la Fontina ecc… Pur essendo realizzati senza la pastorizzazione del latte, nel processo di produzione sono previsti una serie di controlli obbligatori nei diversi step di produzione che riducono al minimo il rischio, poiché viene verificata sempre la presenza di eventuali patogeni. Il pericolo c’è laddove la produzione avviene in maniera “casalinga” con personale poco qualificato».
Grazie, Daniele, per queste informazioni importanti sulla sicurezza alimentare.
«Grazie a voi, è un piacere condividere queste informazioni per garantire la salute dei consumatori».