Imprescindibili nell’alimentazione dei più piccoli, latte e latticini sono sani e buoni anche per gli adulti.
Per gentile concessione della Fondazione Comitans, nel suo documento legato ai Primi 1000 giorni e al microbiota intestinale del bambino, diamo spazio a una riflessione sul tema del latte e a una intervista a Milena Brasca, ricercatrice CNR.
- Il cibo deve nutrire.
- Il cibo deve essere buono.
- Il cibo è condivisione e convivialità.
- Il cibo deve farmi stare meglio.
Il cibo non deve avere un impatto negativo sull’ambiente e deve rispettare il benessere degli animali, perché la nostra salute è legata strettamente a quella dell’ecosistema ambientale e animale.
«Le produzioni alimentari mutano in risposta alle sensibilità dei consumatori» spiega Milena Brasca, ricercatrice e dirigente dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR -. «Un cambiamento particolarmente evidente si è avuto nel latte, la cui filiera produttiva si è adeguata per raggiungere gli obiettivi di un prodotto buono, sostenibile e anche etico».
Ma fa bene o no?
Negli ultimi anni pochi alimenti sono stati al centro di dibattiti, critiche e polemiche quanto il latte. La convinzione che il latte sia difficile da digerire o troppo grasso, che faccia male e non sia adatto alla dieta umana ha occupato pagine e pagine di giornali.
«C’è questa idea diffusa che il latte non faccia bene agli adulti perché siamo gli unici mammiferi a consumarlo anche dopo lo svezzamento. Ma riuscire a digerire il lattosio è un punto chiave nello sviluppo dell’uomo».
I latticini sono stati messi al bando anche per un contenuto eccessivo di grassi saturi; tuttavia, la scienza negli ultimi anni ha riabilitato questi grassi.
«Sono sempre più numerosi gli studi che non evidenziano alcuna correlazione tra il consumo di latte e le patologie come il diabete, le malattie cardiovascolari o la sindrome metabolica. Anzi, alcuni grassi saturi presenti nel latte hanno un effetto positivo sulla nostra salute e altri vengono prontamente convertiti dal nostro organismo e quindi non si depositano nelle arterie».
Di più: il latte contiene proteine ad alto valore biologico con aminoacidi essenziali.
«La scienza sta studiando la presenza, nei prodotti fermentati come lo yogurt e i formaggi, di peptidi, composti derivanti dalle proteine, con proprietà anti-ipertensive e antitrombotiche davvero preziose. Quindi perché demonizzare un alimento che può fare molto bene?».
Allevamenti sostenibili
Sono sempre di più le persone che nel momento di acquistare un alimento prendono in considerazione aspetti prima non valutati, come il benessere animale e ambientale, nonché il sistema di produzione dell’alimento stesso, che può avere un impatto diretto sulla sua salubrità.
«Nei nostri allevamenti, oggi, c’è una grande attenzione al benessere degli animali, che sono più longevi e sani e richiedono un uso molto ridotto di antibiotici. Da questo punto di vista, la tecnologia gioca un ruolo importante, aiutando a valutare se gli animali sono in salute, quanto si alimentano e ovviamente quanto producono.
Nutrire meglio le bovine significa anche ridurre le emissioni di metano e migliorare le caratteristiche del grasso del latte. Per esempio, gli animali al pascolo o quelli che mangiano una maggiore quantità di fieno offrono un latte con un rapporto migliore di omega-3 e omega-6, un bilanciamento che è importante per la nostra salute. Insomma, tutto il latte è bianco, ma non è tutto uguale».
Buono per il microbiota
Un corpo sano parte da un microbiota sano.
«Per coltivare un buon microbiota, vale a dire quei diversi miliardi di microrganismi presenti nel nostro intestino, i prodotti caseari sono alleati validi, perché sono un veicolo privilegiato di batteri lattici, molti dei quali probiotici. I batteri contenuti nello yogurt, nel latte fermentato e nel formaggio sopravvivono al passaggio nel tratto gastrointestinale e possono avere un effetto benefico sul nostro bioma e sulla nostra salute».
