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Chi è il Padrone?

Prodotti equi, sostenibili, pagati il giusto prezzo ai produttori

La nostra società, ma più in generale: l’intera società umana si può dividere agevolmente tra padroni e coloro che vorrebbero diventarlo.

L’associazione La Marca del Consumatore ha coniato uno slogan, un’etichetta in forma dubitativa che spinge alla riflessione: Chi è il Padrone?

Distribuendo questionari, si invitano i consumatori a definire le caratteristiche dei prodotti desiderati, indicando: l’origine delle materie prime, il prezzo dell’acquisto, l’azienda che produce viene valutata per i suoi processi sostenibili e green…
Non si era mai sentito, non si era mai sentito che il consumatore fosse davvero, diventasse il padrone del mercato.

Abbiamo voluto intervistare il Dottor Enzo Di Rosa inventore di questo sistema innovativo.

Come funziona ?

«”Chi è il padrone? La marca del consumatore”, è soprattutto un marchio collettivo creato in piena trasparenza dai consumatori. Tutto è nel collettivo, tutto deve essere deciso insieme.

Chiunque può partecipare alla creazione dei prodotti e partecipare al questionario sul sito di “Chi è il padrone?! ‘’ e decidere:

  • le caratteristiche dei prodotti,
  • l’origine,
  • il metodo di coltivazione e allevamento,
  • il tipo di confezione,
  • il giusto prezzo per i produttori
  • il prezzo finale di vendita consigliato.

Non esiste una politica generale, conta solo il voto collettivo. Il nostro ruolo è spiegare tutte le conseguenze delle scelte.

Chi lo desidera (con € 2) può diventare socio dell’associazione dei consumatori.

L’iniziativa mira a affermare il potere decisionale dei consumatori e il valore cruciale dell’integrità della filiera, cioè dell’etica.

L’obiettivo principale è quello di permettere a tutti di essere in grado di rendere le loro azioni di acquisto coerenti con le loro convinzioni, garantendo che rispettino le caratteristiche sociali, ambientali ed etiche».

Un po’ di storia?

«La marca del consumatore nasce in Francia alla fine del 2016 con “C’est qui le patron?! La marque du Consommateur”.

Il 2016 è stato l’anno terribile del settore lattiero-caseario. Il tasso di suicidi degli allevatori in Francia era più alto del 30% rispetto alla media nazionale. Questo perché il prezzo del latte pagato agli allevatori era troppo basso. La domanda che molti consumatori si fecero allora fu:

“Quanti centesimi di euro mancano in un litro di brick del latte?”.

Il mercato non era in grado di dare una risposta.

Le logiche del mercato erano tutte improntante a vendere al prezzo più basso. Alla fine, si scoprì che mancavano 8 centesimi/lt; solo 8 centesimi, che moltiplicati per i 50 litri di latte del consumo pro-capite in un anno, rappresentavano un costo in più all’anno per ciascuno di 4 euro, affinché gli allevatori potessero vivere serenamente del loro lavoro e noi consumatori avere in cambio un prodotto di qualità, sostenibile, equo e riconoscendo il giusto prezzo a chi produceva».

C’est qui le patron?! in cifre: 12.200 soci consumatori; 15 milioni di consumatori; 350 milioni di prodotti equo solidali venduti in soli 6 anni; 32 referenze co-create; il latte dei consumatori e il burro bio al primo posto tra i prodotti più venduti in Francia.

Esempi

Ci farebbe degli esempi del vostro sforzo?

«In Italia abbiamo debuttato a giugno 2020 con il primo prodotto co-creato dai consumatori, ‘’la pasta dei consumatori’’: 3.558 consumatori hanno scelto in maniera collettiva e trasparente tutte le caratteristiche della pasta, il giusto prezzo per i produttori, il prezzo finale di vendita consigliato.

Il secondo prodotto co-creato è “la passata di pomodoro dei consumatori”, che ha debuttato a febbraio 2021 nei supermercati Carrefour. Sono 2.137 i consumatori hanno deciso le caratteristiche e prezzo della nostra passata di pomodoro ideale.

Il terzo prodotto co-creato dai consumatori sono ‘’le uova biologiche dei consumatori’’, le prime uova biologiche che tutelano il pulcino maschio, in vendita negli ipermercati Carrefour a giugno di quest’anno».

Il prezzo è giusto

Il consumatore vuole spendere poco… pagare ai produttori il giusto prezzo non rischia di aumentare i costi?

«Innanzitutto, occorre capire cosa s’intende per prezzo giusto.

Quello che paghiamo alla cassa, quando andiamo a fare la spesa, non corrisponde al vero costo di quello che acquistiamo. Lo scontrino non dice la verità perché nasconde una lunga lista di costi ’’costi nascosti’’ che vengono pagati in altri modi e da altre persone.

Gli ingredienti dei nostri piatti hanno infatti conseguenze anche sulla nostra salute, sull’ambiente, sulle ingiustizie economiche, sulle condizioni di lavoro di agricoltori, raccoglitori e tutte le figure che portano fino allo scaffale quello che compriamo.

Il rischio è che l’effimero risparmio, l’illusione dell’affare “il prezzo basso”, lo paghiamo tutti a caro prezzo.

La qualità di un prodotto non è data dal prezzo basso né dal prezzo alto ma dal giusto prezzo che si trasforma in qualità, tutela dell’ambiente, della salute e dei diritti dei lavoratori.

A volte bastano pochi centesimi in più in una confezione di pasta, di passata di pomodoro per permettere ai produttori di vivere del loro lavoro, e noi in cambio avere dei prodotti più sani, senza residui di pesticidi, più equi che tutelano i diritti dei lavoratori e più sostenibili.

La pasta equo solidale dei consumatori, ad esempio, ci costa in più €3 all’anno, 25 centesimi al mese; mentre la passata di pomodoro equo solidale ci costa in più €1,20 all’anno, appena 10 centesimi al mese».

Solo per ricchi?

Non è che i vostri prodotti sono indirizzati solo a una certa nicchia, molto ristretta?

«No, al contrario, la scelta di inserire i prodotti dei consumatori anche negli scaffali dei supermercati, significa democratizzare l’accesso dei prodotti equo solidali e sostenibili a tutti al giusto prezzo non solo per i produttori ma anche per i consumatori. L’iniziativa è aperta a tutti gli operatori, gruppi di acquisto GAS e tutti coloro che vogliono con i loro acquisti contribuire a creare un’economia generativa, più inclusiva e partecipativa, sostenibile ed equa al giusto prezzo per i produttori e gli allevatori».

Contenitori

Voi fate attenzione ai produttori, ai prodotti e agli involucri nei quali i prodotti vengono confezionati… Come fate ad avere contezza di tutto il processo?

«I prodotti co-creati vengono realizzati e venduti col nostro marchio Chi è il padrone?! dalle aziende selezionate, che sposano i nostri valori e che si impegnano a realizzare i prodotti secondo i disciplinari di produzione nel rispetto delle specifiche dettate dal voto collettivo. Ai soci sono riservate tutte le attività di verifica e controllo della filiera, dal campo alla distribuzione. E tutti possono essere soci: con 2 euro ci si può associare e si può vivere l’iniziativa dietro le quinte, prendendo parte a tutte le attività riservate ai soci, come visitare le aziende e i produttori, partecipare alle attività di promozione dei prodotti all’interno dei punti vendita insieme ai produttori. etc.

Cosa vuol dire che i vostri prodotti sono venduti in ‘confezioni sostenibili’?

«Oggi il packaging assume anche un ruolo etico ed è chiamato a rispondere a nuove istanze connesse alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica: per questo deve essere eco-friendly, pensato e progettato prendendo in esame la qualità dei materiali che lo compongono e l’impatto ambientale che questi produrranno sul nostro pianeta.

Per le confezioni dei prodotti dei consumatori abbiamo scelto l’uso di sola carta proveniente da foreste controllate e gestite in maniera responsabile certificato da FSC, e per le uova biologiche dei consumatori una confezione in carta riciclata e riciclabile certificata Fsc, compostabile certificata TÜV Austria e compensato interamente la Co2 attraverso dei programmi di tutela del clima.

Infatti, la confezione delle uova dei consumatori è la prima in Italia climaticamente Co2 Neutral certificata da ClimatePartner. inserendo il codice identificativo stampato sulla confezione  ID 10986-2202-1001 è possibile monitorate la quantità di Co2 compensata e il progetto di tutela del clima sostenuto Energia eolica Northeast Brasile.

Nel nordest del Brasile, questo progetto eolico fornisce un importante contributo alla protezione del clima e rifornisce di energia pulita le comunità locali.

In tutto 156 turbine, per una capacità complessiva di 358,8 MW, che immettono energia rinnovabile nella rete elettrica brasiliana. In tal modo il progetto risparmia circa 652.150 tonnellate di CO2 all’anno, che sarebbero necessarie per produrre la stessa quantità di energia con combustibili fossili.

Inoltre abbiamo azzerato le emissioni di anidride carbonica utilizzando solo energia solare per tutto il ciclo di allevamento e confezionamento delle uova evitando per  ogni kWh prodotto l’emissione di 0,53 kg di anidride carbonica».

Questionario

Potremmo noi di Vita&Salute diffondere il vostro questionario?

«Certamente, qualsiasi aiuto sarebbe molto apprezzato (“Chi è il padrone?!). La condivisione dei questionari è molto importante, soprattutto per un’iniziativa come la nostra, che si basa su una comunicazione dal basso dei cittadini».

Come si fa per partecipare al vostro impegno e progetto?

«Si può partecipare in tanti modi: partecipando ai questionari per decidere le caratteristiche e prezzo dei prodotti; acquistare i prodotti; diventare soci consumAttori aderendo all’associazione dei consumatori; condividere sui social l’iniziativa, per ispirare gli altri a fare la differenza ad aiutare a orientate il mercato verso modelli più sostenibili.

Ognuno di noi è parte della soluzione.

Per maggiori informazioni: www.lamarcadelconsumatore.it

Se ti è piaciuto l’articolo leggi anche SoStenibilità.

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