Parliamo di tatuaggi e non è mica è facile andare controcorrente. Si rischia di essere scambiati per bacchettoni o nemici della patria. Andare contro i dettami della moda, poi, può esporre ad aspre critiche.
Non importa, divulgare, provare a far riflettere, mettere pulci nell’orecchio, è parte della missione di Vita&Salute WEB.
Corriamo il rischio pur parandoci le spalle.
Un documento pubblicato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) è la nostra pezza d’appoggio.
«I possibili rischi per la salute associati a tatuaggi e trucco permanente (Permanent Make Up, PMU) possono essere causati dalla contaminazione microbiologica, dalla presenza di sostanze chimiche pericolose negli inchiostri o dalle procedure stesse, quando non vengono eseguite da professionisti preparati, in adeguate condizioni igieniche e in strutture idonee».
Da cosa non si deve derogare:
- Rispettare le norme di carattere igienico sanitario e di sicurezza relative all’ambiente di lavoro,
- Le modalità d’esecuzione e la sicurezza dei materiali e dei colori utilizzati,
- La preparazione, l’esperienza e l’abilità del tatuatore.
Cosa può succedere?
«Con la procedura del tatuaggio viene lesa la barriera cutanea e la ferita può anche essere soggetta a infezione, in particolare se non vengono rispettate raccomandazioni appropriate sull’igiene e l’aftercare».
3 potenziali origini di infezioni
- I patogeni possono proliferare per vari motivi: l’inchiostro del tatuaggio può essere contaminato già nella fase di produzione o successivamente, una volta che la bottiglia è stata aperta e utilizzata senza rispettare le norme standard di asepsi.
- La contaminazione potrebbe verificarsi in caso di condizioni igieniche inadeguate al momento del tatuaggio o di utilizzo improprio, come l’uso dello stesso ago o contenitore d’inchiostro per clienti successivi senza una corretta sterilizzazione. I batteri residenziali possono entrare nella pelle durante la procedura di esecuzione del tatuaggio, anche in caso di disinfezione inadeguata dell’area della pelle da tatuare.
- Durante il processo di guarigione del tessuto cutaneo lesionato dopo il tatuaggio, i soggetti tatuati spesso avvertono prurito e bruciore e, grattandosi, rischiano di inoculare i microrganismi, infettando la zona tatuata.
In generale, possono esserci complicanze infettive, non infettive, acute e croniche. Le reazioni avverse del tatuaggio possono iniziare presto, subito dopo la procedura del tatuaggio, o possono verificarsi in seguito, anche mesi e anni dopo».
Effetti avversi
«Gli effetti avversi possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
- Infezioni batteriche e virali
- Infiammazioni asettiche acute
- Reazioni allergiche da ipersensibilità o di tipo autoimmune:
- Reazioni allergiche
- Dermatosi sottostanti, riattivate dal tatuaggio.
Altri effetti che si possono riscontrare sono:
- Disordini della pigmentazione
- Lesioni di nervi con conseguente alterazione della sensibilità o della motricità locale
- Possibile insorgenza di tumori
- Interferenza tra diagnosi e trattamento.
Infezioni
Le infezioni possono essere:
- locali, quando sono limitate all’area del trattamento. In genere si risolvono senza lasciare alterazioni della cute, ma talvolta possono generare cicatrici deturpanti;
- sistemiche, quanto danno luogo a manifestazioni generalizzate. In questo caso il microrganismo, dopo essere penetrato nella cute e nel derma profondo, entra nel circolo sanguigno;
- da virus dell’epatite B (HBV) e epatite C (HCV) che, oltre a causare una malattia in forma acuta, possono cronicizzare e compromettere la funzionalità del fegato. Anche il virus HIV può entrare nella cute tramite un ago infetto: questo virus è responsabile dell’Aids;
- Altri microrganismi possono causare patologie cardiache e renali.
Tatuaggi e reazioni allergiche
«I tatuaggi provocano di norma delle alterazioni della pelle che possono comportare alcune complicazioni, tra cui:
- sensibilizzazione e reazioni allergiche con effetti a breve o a lungo termine. Le reazioni allergiche possono manifestarsi, in alcuni casi, con eruzioni cutanee e prurito anche ad anni di distanza
- reazioni infiammatorie, rigonfiamenti o ispessimenti della pelle o del tessuto sottostante.
Si ricorda che l’allergia al nichel, sostanza contenuta in numerosi coloranti e prodotti, è una reazione frequente nella popolazione generale e che alcuni inchiostri possono contenere sostanze non ammesse perché in teoria tossiche o cancerogene.
I tatuaggi o il trucco permanente possono causare gonfiori o bruciature durante esami di risonanza magnetica e i pigmenti a base metallica possono invalidare immagini a scopo diagnostico, come ad esempio i raggi X.
Nell’eventualità che si verificasse uno dei casi sopra citati, è opportuno rivolgersi a un dermatologo specializzato o al proprio medico di medicina generale (Mmg)».