Il fiore, tutti i fiori sono bellissimi.
Gli umani che amano l’estetica li colgono, li coltivano anche per fregiare le proprie case, le chiome delle spose, i giardini multicolori.
Tutto questo per l’estetica, e l’etica?
Estetica ed Etica
Il fiore oltre ad essere bello può avere anche una valenza etica? In che senso voi di Slowflowers vi impegnate in questa direzione?
«Il fiore ha una valenza etica perché chi lo sceglie genera una ricaduta sui modi di trasporto e di coltivazione di quel fiore. Scegliere un fiore il più possibile locale e coltivato in modo sostenibile ha senza dubbio un peso più lieve sull’ambiente rispetto a un fiore importato e coltivato con metodi poco rispettosi della natura e dei suoi equilibri.
Slowflowers Italy è un’associazione culturale che ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di scegliere un fiore pulito, locale e stagionale. Tramite il progetto della Rete che potete trovare sul nostro sito e su Instagram, facciamo conoscere le realtà che scelgono di rispettarne gli Impegni. La Rete è formata da coltivatori, floral designer, fioristi e soci sostenitori di diverse parti d’Italia».
Movimento internazionale
Slow Flower non è solo italiana, vero?
«Da anni esiste una Slowflowers americana a cui anni fa Slowflowers Italy si è ispirata, e così hanno fatto anche altre realtà europee. Rispetto alla realtà americana che promuove ‘solo’ i fiori degli Stati Uniti, Slowflowers Italy ha scelto di porre l’accento non solo sul fiore autoctono, ma anche sul modo di coltivazione e sulla stagionalità dello stesso».
Impatto sull’ambiente
Davvero la coltivazione e il commercio mondiale dei fiori sono impattanti? Disponete di cifre?
«Ci sono molti studi e articoli che trattano dell’impatto legato alla coltivazione di fiori in paesi dell’Africa o del Sud-America e al loro trasporto e vendita verso gli Stati Uniti e l’Europa. Il trasporto di fiori su distanze così lunghe, con una catena del freddo per evitare che appassiscano, ha un bilancio pesante in termini di inquinamento.
Cultura
Slowflowers Italy collabora con altre organizzazioni per tutelare i lavoratori del settore?
«La nostra è un’associazione culturale, è importante non confonderla con un’associazione di categoria cui compete il ruolo di tutela dei lavoratori.
Il nostro scopo è diffondere una nuova cultura del fiore, in modo che col tempo questa possa portare a scelte più rispettose dell’ambiente, del territorio e anche dell’uomo».
Bellezza
«L’umanità non può vivere senza la bellezza. Non potrebbe più vivere perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui. Tutta la storia è qui. La bellezza cambierà il mondo» dice il Principe Myškin ne L’Idiota di Dostoevskij.
Slowflowers cosa punta a salvare?
«La nostra associazione vuole sostenere la formazione di un mercato italiano di piante e fiori sostenibili, perché le aziende che lavorano in modo rispettoso possano essere conosciute e far arrivare alle persone dei fiori cresciuti in modo naturale, che possano rispondere in modo autentico a un desiderio di bellezza che è innato nell’uomo».