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Good Land: innovazione, sostenibilità e circolarità

Ecco i nuovi alimenti nati dall’incontro tra la terra e l’uomo in una sfida di comunità

Perchè Good Land? 

«Abbiamo scelto questo nome perché non c’è terra che non sia buona. La terra è chiamata terra madre in molte culture perché nutre tutti gli esseri viventi e per questo è buona. Facciamo prodotti alimentari che ci piace chiamare prodotti-progetto. Testimoniano l’esito di progetti che sono azioni di rigenerazione rurale.  

  • Farine da grani coltivati in montagna,  
  • pomodori che rispettano i diritti dei braccianti agricoli,  
  • risi che proteggono la biodiversità,  
  • olii extra vergine di oliva di produttori che salvaguardano varietà autoctone e vivono in territori di confine, difficili.  

Amiamo le sfide che si possono vincere solo insieme creando comunità».  

Mission 

«Dal nostro business plan la mission: Alla concentrazione, industrializzazione e manipolazione degli alimenti, noi anteponiamo una redistribuzione sui territori di un concetto di agricoltura e cibo sostenibile e una cultura dell’economia circolare, rinnovabile. Idee nuove che partono dai produttori agricoli e che si sviluppano lungo tutta la filiera del cibo coinvolgendo la società civile e le imprese.  

La value proposition di Good Land si snoda attraverso molteplici punti chiave. Se da un lato si intende investire in innovazione, sia scientifica, sia sociale, dall’altro si vuole mettere distanza tra noi e chi fa del greenwashing lo strumento principale per la promozione della propria immagine.  

Impegno 

Noi abbiamo scelto di impegnarci per migliorare questo mondo. Si tratta di un processo graduale e faticoso, ma possibile. Il nostro scopo è dimostrare che questo modello di impresa non solo sia possibile ma necessaria: Nel nostro campo si tratta di produrre alimenti salutari per l’ambiente e la salute umana, rivolti quindi al benessere della persona, sia fisico, sia mentale, lontani dallo sfruttamento del lavoro e delle risorse naturali.  

Startup sociale 

Good Land è una start up innovativa a vocazione sociale. Si occupa di rigenerazione rurale dando valore ai territori attraverso l’attivazione di economie legate alla terra e alle comunità che la abitano. Good Land è un’impresa finalizzata all’impatto positivo sociale e ambientale. ll risultato concreto dell’impatto conseguito è la produzione e commercializzazione di prodotti alimentari mirati alla salute dell’uomo e dell’ambiente.  

Community di scopo 

Good Land è una community di scopo.  

  • Sviluppa,  
  • Promuove la ricerca scientifica  
  • Promuove attività di rete fra privati, istituzioni, organizzazioni sociali con il fine di costruire opportunità di valorizzazione economica ed ecologica.  

Il valore della terra 

Good Land svela il valore della terra e del lavoro delle persone che si dedicano alla sua coltivazione.  

Good Land è anche piattaforma attraverso cui una importante collettività di soggetti motivati contribuisce ad azioni mirate di cambiamento ambientale e sociale e fruisce al contempo dei risultati di simili azioni: prodotti alimentari, servizi, progetti da condividere come comunità di scopo.  

Good Land, grazie a una fitta rete di rapporti, decide nel 2022 di diventare gruppo ampliando la sua compagine sociale a produttori e professionisti che condividono e contribuiscono ad ampliare il progetto e il mercato».  

Voi vi impegnate per impedire l’abbandono delle aree montane e delle aree interne, in che modo?  Quali sono i progetti in essere e quali quelli che hanno avuto un maggiore impatto? 

Grani antichi 

«Sostenere l’agricoltura di montagna significa valorizzare le sue produzioni. Good Land ha realizzato 2 tipi di farine bio da grani antichi (presto in arrivo anche la farina integrale di farro e i cracker).  

Nello specifico ha scelto il grano che abbiamo registrato con il nome di People (insieme alla Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna). People è una popolazione di grani antichi: include 6 diversi grani antichi. Una popolazione che ben si adatta alla montagna e alle condizioni climatiche variabili e imprevedibili. Poi siamo dall’inizio sostenitori del Biodistretto dell’Appennino Bolognese, una realtà che lega 29 comuni della montagna in un progetto di sostegno e prosperità territoriale. Parte dalla terra ma si estende a pratiche agroecolopiche e di sostenibilità economica ecologica e culturale». 

Piantumazione di foreste? 

«Si il nostro riso è realizzato dalla rete ‘Noi amici della terra’ in provincia di Vercelli e Pavia. Sono 7 imprese agricole, quasi tutte al femminile che ogni anno piantano ai bordi dei loro campi di riso arbusti e alberi. La piantumazione di arbusti e alberi consente la reazione di habitat dove vivono uccelli e, alla loro base, piccoli mammiferi. Se ne avvantaggiano anche i fiori e di conseguenza gli apidi. I nostri produttori di riso seminano riso e biodiversità già da molto tempo. Per loro e per noi il biologico è un prerequisito». 

Curatori, più che guardiani responsabili 

I contadini e gli allevatori responsabili, sul territorio, della più importante manutenzione e vigilanza degli ecosistemi… vi trova d’accordo questa asserzione perentoria?  

Voi di Good Land come fate a tenerli in rete? 

«Noi pensiamo che il ruolo dell’agricoltore custode sia superato e anche fuori dal tempo. Pensiamo invece che invece si debba piuttosto parlare di curatori. Un ruolo che utilizziamo quando parliamo di arte e di musei. Dovrebbero essere aiutati in questo senso. La figura dell’agricoltore non è un museo ma gestisce parti del paesaggio agricolo, del paesaggio rurale. Quest’ultimo è spesso luogo di grande bellezza, ma i più ignorano che il merito è di chi quel paesaggio lo presidia. Sono gli agricoltori a prendersene cura con rispetto di tutto il vivente.  

Vi siete mai chiesti perché certi paesaggi sono più belli di altri? I paesaggi dove dominano le monocolture che di solito sono gestite industrialmente sono monotoni e senza vita. Questo per inciso e per far capire le differenze». 

Nuovi prodotti alimentari 

Leggo sul vostro profilo ufficiale : «Progettiamo, sviluppiamo e commercializziamo nuovi prodotti alimentari che nascono da un approccio produttivo con un forte impatto positivo sul benessere della collettività e del territorio». Nuovi prodotti alimentari? Che significa?  

«Nuovi non significa che prima non c’erano. Nuovi per noi significa che al centro mettono l’agricoltura attenta sia alla qualità e alla salute umana sia alle comunità che sono vicine agli agricoltori. Questi generosamente producono prodotti agricoli ma anche biodiversità. E assumono il proprio territorio come vivente e da far vivere, rigenerare con nuova vita appunto. Per questo parliamo di contadini aperti ed accoglienti».  

Futura 

Largo spazio di Good Land viene investito sulla ricerca, il presente è visto con gli occhi di domani? ‘Futura’ cantava Lucio Dalla, che cosa viene dal vostro futuro? 

Si è vero. Abbiamo più progetti in campo. Quello che qui posso anticipare è la realizzazione di una piattaforma digitale per informare non solo i fruitori dei prodotti Good Land ma anche i punti vendita, le scuole, le comunità. 

  

Per maggiori info visita il sito web di Good Land.
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