Riconsiderare gli stili di vita
Dottor Scollato, AzzeroCO2 non è solo una sigla tra le tante e nemmeno un arzigogolato acronimo. Voi siete una creatura e i vostri genitori sono Legambiente e Kyoto Club. Perché le due più grandi associazioni ambientaliste in Italia hanno deciso di darvi alla luce?
È ormai innegabile quanto le azioni dell’uomo abbiano inciso tanto nel generare disastri naturali (a partire dal cambiamento climatico, fino alla crisi eco-sistemica), come nell’accelerazione di altri disastri, per esempio il diffondersi di virus, che possono mettere in pericolo la nostra società.
In questo senso, occorre ripensare il nostro modo di vivere, attraverso un consumo e una produzione consapevoli. Gestendo le risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti e radicali verso la decarbonizzazione e il superamento delle fonti fossili.
Conversione ecologica per le aziende: una strada obbligata per salvare l’ecosistema
Si tratta di una strada non solo obbligata, ma piena di potenzialità e portatrice di vantaggi anche economici. Non tutte le realtà, però, hanno ancora gli strumenti per individuare la strada da percorrere. Soprattutto se si vuole integrare la sostenibilità nei processi decisionali e nelle pratiche aziendali.
Ecco perché, nel 2004, Legambiente e Kyoto Club hanno deciso di concretizzare le necessità di un reale transizione ecologica fondando AzzeroCO2.
Per un mondo equo e sostenibile
La mission della vostra azione è quella di far ripensare il modo di vivere, lo stile di vita occidentale che ha contaminato il mondo… sì ma come? Quali strumenti avete introdotto? Quali attività vi vedono promotori e protagonisti?
In AzzeroCO2 costruiamo la nostra visione di un mondo più equo e sostenibile progettando e realizzando soluzioni che permettano alle aziende di:
- ridurre drasticamente le proprie bollette;
- ripensare le proprie strategie cogliendo le opportunità della transizione;
- creare benessere condiviso per tutti i loro stakeholder e aumentare così il valore del brand e ridurre l’impatto sull’ambiente.
Ma le nostre soluzioni sono rivolte anche agli enti pubblici e ai privati. A dimostrazione del fatto che il nostro lavoro è orientato verso uno sviluppo sostenibile a 360°, che permetta di interconnettere la dimensione economica, sociale e ambientale.
Per quanto riguarda il nostro lavoro con le aziende, le accompagniamo nella costruzione e implementazione di percorsi strategici di sostenibilità ambientale e sociale. Si tratta di un percorso “dalla A alla Z”. Comincia con una fotografia dello stato dell’arte e del livello di internalizzazione delle tematiche green, per arrivare poi a identificare insieme delle soluzioni strategiche (gestionali, impiantistiche e di processo) per rendere le aziende più sostenibili.
Le supportiamo poi nel definire azioni di “condivisione del valore” con i territori e con le proprie comunità. Azioni improntate alla rigenerazione territoriale, alla promozione della biodiversità, alla solidarietà.
E non solo. Ci rivolgiamo anche al settore pubblico e ai privati cittadini fornendo consulenza sulle tematiche relative all’efficientamento energetico e sul complesso mondo degli incentivi e strumenti finanziari (pubblici e non) che esistono. Proprio per permettere a tutti di dotarsi di soluzioni per la produzione di energia pulita e la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica.
Il mondo si muove
Avete compiuto da poco 18 anni. Quali sono gli obiettivi che avete già raggiunto?
18 anni fa non c’era ancora molta sensibilità per i temi green. Cosa ne pensate della energia prodotta dagli adolescenti nei #fridayforfuture?
Qualcosa si è mosso. Il contesto politico e legislativo spinge sempre di più verso un’economia a basso impatto ambientale. Le aziende hanno compreso che la sostenibilità può essere un driver di competitività e differenziazione. Ci sembra innegabile che questa recente presa di coscienza sia dovuta in parte alle nuove generazioni, le quali hanno compreso quanto il loro futuro sia in pericolo.
Allo stesso tempo ci sentiamo di dire che proprio queste nuove generazioni hanno raccolto il testimone di chi, come noi, ha avuto a cuore l’ambiente quando ancora era un tema relegato ai margini dell’agenda politica. Siamo al loro fianco, con le esperienze e competenze maturate in tutti questi anni di lavoro e di semina.
Aziende virtuose
Voi progettate soluzioni anche con aziende ed enti pubblici e privati? Vi ascoltano? Ci può illustrare qualche esempio virtuoso?
Le aziende che si rivolgono a noi lo fanno perché hanno maturato la consapevolezza di aver bisogno di un partner rigoroso ed esperto. Un esperto che le aiuti nello sviluppare azioni virtuose per ridurre la loro dipendenza dai mercati di energia e materie prime e per migliorare la loro pagella ambientale.
Noi lavoriamo con molti enti pubblici, per esempio, per quanto riguarda l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, in particolare le scuole. In questi casi il ritorno di valore è molteplice. Non solo l’ente pubblico vedrà i suoi costi energetici ridursi nel tempo, grazie ad esempio all’installazione di impianti per la produzione di energia pulita e rinnovabile e una migliore coibentazione, ma gli studenti e gli insegnanti (che nella scuola passano gran parte del loro tempo) beneficeranno di un miglioramento sensibile del comfort interno.
Per quanto riguarda le aziende, le azioni per la sostenibilità non sono dettate solo dalla volontà dell’azienda di migliorare la propria brand reputation, ma anche da un vantaggio economico. La conversione ecologica è una scelta strategica vincente.
Per citare un esempio, abbiamo seguito Tabu, eccellenza internazionale nella produzione di piallacci naturali tinti e multilaminari, nel quantificare i benefici ambientali ed economici di un nuovo prodotto costituito al 100% da materiali di scarto e a implementarlo nella loro produzione.
Insieme a Terna, invece, abbiamo lavorato sull’individuazione di KPI ambientali sui quali l’azienda si potrà basare per valutare i risultati del progetto sulla sostenibilità NexTerna, un progetto che ha l’obiettivo di favorire una nuova cultura lavorativa e nuovi modelli di leadership.
Energia condivisa e territori resilienti: ONU 2030
E nel futuro prossimo quale limpidezza volete rincorrere, non da soli ma assieme a un fitto nugolo di cittadini sensibili?
Quello dell’energia condivisa, delle comunità di cittadine e cittadini consapevoli che diventano protagonisti delle proprie scelte energetiche, aiutando il Paese, progressivamente, a liberarsi dai ricatti fossili dei governi di Paesi che, troppo spesso, non hanno il minimo rispetto di diritti civili e umani.
Il futuro dei territori resilienti e delle città vivibili e intelligenti, in cui la natura abbia ripreso il suo spazio e possa mettere a disposizione i suoi benefici per la popolazione.
Il futuro, in sintesi, così ben delineato dall’agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite al 2030, che riesce a tenere assieme le dimensioni ambientali, sociali, economiche.
Per info vai su azzeroco2.it
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