Se la vita fosse fatta salire sulla bilancia e fosse pesata, il primato apparterrebbe alle piante (450 gigatonnellate), poi i batteri (81 gigatonnellate).
Gli animali (umani compresi) 2 gigatonnellate.
Sostenibilità
Detto in altri termini e con le parole del professor Ron Milo, del Weizmann Institute of Science di Israele:
«Tutta la vita sulla Terra è costituita per l’82% da piante, per il 13% da batteri, per il 5% da animali (insetti, funghi, pesci e altre specie) e soltanto per lo 0,01% dall’uomo».
Per sfruttamento e ingordigia «l’uomo ha perso circa la metà delle specie soltanto negli ultimi 50 anni. Addio all’83% di mammiferi selvatici, all’80% di quelli marini, al 50% di piante e al 15% di pesci».
Il trend, va da sé, non può essere sostenuto, chiunque abbia un grammo di buon senso ne è consapevole da tempo.
Come risolvere dunque l’equazione che prova a definire la responsabilità di salvaguardare l’equilibrio instabile del pianeta e l’anelito di vita e sostentamento famelico che pervade la nostra natura umana?
Legislazione
La scienza, da tempo, indica una via possibile e valutabile che comprenda un approvvigionamento proteico a partire dagli insetti, e la legislazione si sta adeguando.
A partire dal 24 gennaio 2023, per un periodo di 5 anni, potranno essere venduti e comprati nei Paesi UE: pane, birra, cioccolato e altri alimenti prodotti con polvere di Acheta domesticus, il grillo domestico.
Lo prevede il regolamento 2023/5 della Commissione europea, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 3 gennaio 2023.
La polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus diventa così il terzo tipo di alimento a base di insetto approvato per il consumo alimentare n Europa.
A precedere il grillo: le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria.
Il motivo?
Si vuole provare a introdurre fonti di proteine a basso costo e a basso impatto ambientale per dare un’alternativa a chi voglia ridurre il consumo di carne, un’abitudine devastante per la sostenibilità ambientale e non solo.
Obbligati a mangiare insetti?
La decisione ultima spetta sempre al cittadino che acquista, ci mancherebbe.
A partire dal 24 gennaio 2023, sugli scaffali dei supermercati sarà possibile trovare un prodotto vietnamita a base di polvere di grillo domestico, o farina di grillo. L’autorizzazione iniziale apre la strada a altri produttori che, però, dovranno passare le strettissime maglie di sicurezza alimentare previste.
La polvere proteica potrà essere usata come base o «aggiunta per la preparazione di pane e panini multi cereali, di cracker, grissini o barrette ai cereali, nelle miscele secche già pronte per i prodotti da forno, nei biscotti, nella pasta secca farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti a base di patate, legumi o altre verdure, nella pizza, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nella birra, nel cioccolato e negli snack diversi dalle patatine fritte».
Repulsione
Alcuni potrebbero farne una questione di principio, eppure…
Rosantonietta Scramaglia, docente Università IULM e membro Comitato Scientifico CSS, spiega: «Sono pochi gli italiani a sapere che ogni anno, in media, il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 gr. Questi animali sono dei contaminanti alimentari comuni e la legge italiana ne tollera una piccola percentuale.
Un bicchiere di aranciata può contenere fino a 5 moscerini e una barretta di cioccolato fino a 8 parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti, e il colorante alimentare rosso E120 è estratto dalla cocciniglia» (Ibidem).
Mangiare insetti: una riflessione
Al di là dei gusti e delle fobie…
In Europa e pure in Italia si mangiano: frattaglie, lingua salmistrata, gamberi crudi, cozze con il limone, lampredotto, formaggio con la muffa e vermi, le lumache, il capitone…
Quanto incidono l’abitudine, la cultura, la tradizione, eccetera, sulle scelte alimentari?