These dreams are tied to a horse that will never tire.
“Questi sogni sono legati a un cavallo che non si stancherà mai” cantava Sting nel 1999 nella sua “Desert Rose”. La potenza di un sogno ti fa sollevare una montagna! Può dirlo forte Giorgia Bordignon, atleta delle Fiamme Azzurre.
La tenacia, l’urlo liberatorio, la vittoria, il record… ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. questa giovane donna di 34 anni, apparentemente minuta ma dai muscoli d’acciaio, ha firmato un capolavoro nell’estate magica dello sport tricolore.
Ha conquistato la medaglia d’argento nel sollevamento pesi (categoria 64 kg). Un peso colossale issato sulle sue vigorose braccia. 104 kg nello strappo e 128 nello slancio per un totale di 232 kg (nell’esercizio di “strappo”, gli atleti devono sollevare il bilanciere sopra la spalle e poi si solleva il peso al di sopra della testa). “Non si smette mai di sognare e se si vuole qualcosa con l’impegno ci si arriva”, sono state le sue prime parole ferme, calde di emozione.
In Giappone Giorgia ha segnato un doppio record per l’Italia. E’ la prima Pesista azzurra ad aver partecipato a due Olimpiadi (la prima volta a Rio nel 2016) ma è anche la prima Pesista azzurra donna a conquistare una medaglia olimpica dalla nascita della disciplina.
Non capita tutti i giorni di incontrare una campionessa di tale calibro, di parlarci, di guardarla dritto negli occhi mentre le si accendono quando ricorda. Su questo numero di Vita&Salute WEB, abbiamo avuto l’onore di conoscere Giorgia Bordignon.
In tempi di pandemia e distanziamento, la tecnologia ci ha aiutato a raggiungerla sullo schermo. A entrare nella sua stanza, a vedere alle sue spalle l’argento brillante della medaglia olimpica. Conoscerla, anche se per pochi minuti, il tempo di un’intervista che potete ascoltare in questa pagina, ci ha regalato un’emozione bella, unica.
La sensazione di varcare la porta dei suoi sogni, di assaporare per qualche momento la gioia della vittoria, sentire il sudore, l’adrenalina, la forza di muscoli e cervello, il lavoro di squadra di tutto il suo team… siamo saliti in pedana con lei e poi sul secondo gradino del podio più prestigioso, quello dei cinque cerchi.
Con la sua freschezza da cui traspare uno spirito tenace e determinato, Giorgia ci insegna come lo Sport, quello pulito senza scorciatoie dopate, sia un maestro esigente ma anche prodigo di lezioni. La pratica sportiva plasma non tanto il corpo quanto la mente dell’atleta; pretende costanza e sudore, concentrazione e obiettivi chiari, educa ad accogliere le salite e le discese dell’esistenza.
Certo, il sogno di arrivare alle Olimpiadi e trionfare è un tetto altissimo ma ci tornano all’orecchio le parole di Sting… “questi sogni sono legati a un cavallo che non si stancherà mai”. Crederci è un desiderio da costruire giorno dopo giorno, chilo dopo chilo. E anche se non si nasce tutti agonisti una cosa va detta. Praticare sport, a ogni livello, è sempre la scelta più giusta, sin da giovanissimi.
A emozionarci di più dell’incontro con Giorgia Bordignon sono stati forse la nitidezza dei suoi pensieri e un sincero e contagioso entusiasmo. Il suo record ci fa venire in mente che Pesistica è una parola femminile. Le chiediamo se sopravvivono miti o pregiudizi di genere legati alla pratica sportiva che ha scelto (o che l’ha scelta). Esistono ancora sport da donne o da uomini? Non vi anticipiamo niente. Vi rimandiamo ad ascoltarla nell’intervista video che segue.
Dopo anni di allenamenti e prove, di rigida attenzione al regime alimentare da seguire, partenze e ritorni, ci ha svelato una scelta importante (attenzione allo spoiler, questa volta).
A 35 anni è arrivata l’ora di fermarsi a livello agonistico e appendere il bilanciere al chiodo. Magari insegnare ai più giovani, insomma niente Olimpiadi di Parigi 2024 nel suo futuro…
Poi, dopo un sorrisone, ci confida: continuerà ad allenarsi per sé, per la gioia di farlo. La palestra è il suo posto del cuore.